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ARACYTIN

PHARMACIA& UPJOHN SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Citarabina.
ECCIPIENTI:
Fiale solvente: acqua per preparazioni iniettabili.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antineoplastico ad attivita` citostatica.
INDICAZIONI:
E` indicato per indurre la remissione nella leucemia acuta mieloide dell`adulto e delbambino. E` secondariamente indicato nel trattamento delle altre forme proliferative della serie
bianca.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` nota verso il farmaco. La terapia non deve essere effettuatain pazienti con pre-esistente depressione midollare indotta da altri farmaci, a meno che tale terapia sia considerata la migliore alternativa terapeutica per il paziente.
EFFETTI INDESIDERATI:
Reazioni avverse previste. Essendo la citarabina un agente citotossico con at-tivita` di mieloinibizione, le reazioni avverse previste sono quelle comuni ai farmaci di questa
classe, quali: anemia, leucopenia, trombocitopenia, megaloblastosi, reticolocitopenia, altera-zioni qualitative della popolazione cellulare del midollo osseo. La gravita` di queste reazioni e` dipendente dallo schema posologico e dall`entita` della dose. Complicanze infettive . Infezionivirali, batteriche, micotiche, parassitiche o saprofitiche a qualsiasi localizzazione corporea, possono essere associate all`impiego di Aracytin da solo o in combinazione ad altri agenti im-munosoppressivi. Queste infezioni possono essere lievi, ma anche gravi e a volte ad esito infausto. Sindrome da citarabina. E` stata descritta una sindrome da citarabina, caratterizzata dafebbre, mialgia, dolore osseo, occasionalmente dolore toracico, rash maculopapulare, congiuntivite e malessere. Usualmente si manifesta dopo 6-12 ore dalla somministrazione. Lasomministrazione di corticosteroidi e` risultata efficace nel trattamento/prevenzione di questa sindrome. Se i sintomi della sindrome sono ritenuti trattabili, dovrebbe essere previsto sia l`im-piego dei corticosteroidi che la continuazione della terapia con citarabina. Reazioni avverse piu` frequenti. Anoressia, nausea, vomito, diarrea, ulcerazioni orali e anali, disfunzioni epatiche, feb-bre, rash, tromboflebiti. La nausea e il vomito sono piu` frequenti dopo iniezione endovenosa rapida. Reazioni avverse meno frequenti. Sepsi, cellulite al sito di iniezione, ulcerazioni cutaneee delle mucose, ritenzione urinaria, disfunzioni renali, neuriti, neurotossicita`, mal di gola, esofagiti, dolore toracico, cefalea, orticaria, polmonite, dolore addominale, pigmentazioni, ittero,congiuntivite (puo` essere associata a rash), vertigini, alopecia, anafilassi, edema allergico, prurito, respiro corto. E` stato segnalato un caso di anafilassi, risultato in arresto cardiopolmonareacuto.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Aracytin ha una potente attivita` mieloinibitrice. La terapia deve essereiniziata con cautela nei pazienti con preesistente depressione midollare indotta da farmaci. I pazienti trattati con Aracytin devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza medica e, durante laterapia deve essere effettuato giornalmente il conteggio dei globuli bianchi e delle piastrine. Esami del midollo osseo devono essere effettuati frequentemente dopo la scomparsa delle for-me blastiche dal sangue periferico. E` da tenere presente l`eventualita` di complicazioni che richiedono emotrasfusioni (per emorragie dovute a trombocitopenia) o terapie antinfettive (pergravi infezioni conseguenti a granulocitopenia e anergia). La terapia deve essere modificata o sospesa quando le piastrine scendono al di sotto di 50.000/mm3 o quando i granulociti scen-dono al di sotto di 1.000/mm
3. Il conteggio degli elementi formati nel sangue periferico puo`
continuare a scendere dopo la sospensione del farmaco e raggiungere il nadir dopo intervalli di12-24 giorni dal termine della somministrazione. Il trattamento puo` essere ripreso quando si
manifestano segni precisi di recupero dell`attivita` midollare con aumento delle piastrine o deigranulociti. Attendere che i valori ematologici si normalizzino prima di riprendere il trattamento puo` comportare la perdita del controllo della malattia. Precauzioni diverse possono essere adot-tate in caso di gravi segni di tossicita` in altri apparati o per la rapida caduta degli elementi formati nel sangue periferico. I pazienti in trattamento con Aracytin devono essere sottoposti acontrolli periodici della attivita` del midollo osseo e della funzionalita` epatica e renale. Come tutti i farmaci citotossici, puo` indurre uno stato di iperuricemia secondario alla rapida lisi delle celluleneoformate. E` opportuno controllare pertanto i livelli della uricemia ed instaurare le misure terapeutiche adatte qualora cio` si renda necessario. La somministrazione di elevate dosi per viaendovenosa rapida e` accompagnata frequentemente da nausea e talvolta da vomito che si puo` protrarre anche per alcune ore. Questo problema e` generalmente minore qualora si utilizzi lasomministrazione per infusione lenta. La citarabina ha mostrato attivita` mutagena e cancerogena negli animali.
AVVERTENZE SPECIALI:
Deve essere usato solo da clinici esperti in chemioterapia antineoplastica. Perla terapia d`induzione i pazienti devono essere ospedalizzati in reparti attrezzati di apparecchiature e laboratori tali da garantire un controllo sufficiente della tollerabilita` al farmaco e proteg-gere o mantenere in vita un paziente compromesso dalla tossicita` del farmaco. Da non usarsi in gravidanza accertata o presunta. Il principale effetto secondario e` la mieloinibizione con con-seguente leucopenia, trombocitopenia ed anemia. Manifestazioni secondarie di minore entita` sono rappresentate da nausea, vomito, diarrea, dolori addominali ed ulcerazioni del cavo orale;sono possibili alterazioni della funzionalita` epatica. Il medico deve valutare attentamente il possibile beneficio che dalla terapia potra` trarre il paziente in contrapposizione alle manifestazionisecondarie che il farmaco puo` indurre. U
SO IN CASO DI GRAVIDANZA E D`ALLATTAMENTO. Ha azioneteratogena in alcune specie animali. Per il rischio di potenziali anomalie, causate dalla terapia
citotossica, particolarmente durante il primo trimestre di gestazione, le pazienti gia` gravide oche lo diventino durante il trattamento con Aracytin, devono essere informate sui potenziali rischi per il feto e consigliate sull`opportunita` di continuare o meno la gravidanza. Tale rischio,pur essendo presente, e` considerevolmente ridotto se la terapia viene iniziata durante il secondo o il terzo trimestre di gravidanza. Benche` neonati normali siano stati partoriti da pazienti trattatedurante l`intero periodo della gravidanza, e` consigliabile che questi bambini vengano tenuti sotto osservazione medica. Non sono disponibili dati nell`uomo o nell`animale relativi alla escrezionedi citarabina nel latte. E` buona norma pertanto interrompere l`allattamento o sospendere la terapia con Aracytin, tenendo in considerazione l`importanza del farmaco per la madre. G RUPPI PARTICOLARI DI PAZIENTI. Somministrare con attenzione e a dosi ridotte nei pazienti con alteratafunzionalita` epatica in quanto il farmaco viene metabolizzato prevalentemente nel fegato.
INTERAZIONI:
Diminuzioni reversibili delle concentrazioni plasmatiche allo steady-state delladigossina e dell`escrezione del glicoside renale sono state osservate in pazienti riceventi betaacetildigossina con regimi chemioterapeutici contenenti ciclofosfamide, vincristina e predniso-ne con o senza Aracytin o procarbazina. Le concentrazioni plasmatiche allo steady-state della digitossina non apparivano cambiate. Pertanto puo` essere indicato il monitoraggio dei livelli pla-smatici di digossina nei pazienti in trattamento con tale regime di chemioterapia. L`impiego della digitossina in tali pazienti puo` essere considerato come un`alternativa. La citarabina ha mostra-to un antagonismo in vitro con la gentamicina nella suscettibilita` dei ceppi K.pneumoniae. Pertanto nei pazienti in trattamento con citarabina che presentano una infezione da K.pneumoniaetrattata con gentamicina, l`assenza di una pronta risposta terapeutica puo` indicare la necessita` di una rivalutazione della terapia antibatterica. E` possibile una inibizione dell`efficacia della fluo-rocitosina durante la terapia con Aracytin per potenziale inibizione competitiva del suo uptake.
POSOLOGIA:
Non e` attivo per via orale. Lo schema ed il modo della somministrazione variano infunzione del programma terapeutico che verra` adottato. Puo` essere somministrato per iniezione endovenosa rapida o per infusione venosa lenta e per iniezione sottocutanea. In alcuni pazientisi sono verificate tromboflebiti al sito dell`infusione venosa e raramente si e` verificato dolore e infiammazione al sito dell`iniezione sottocutanea. I pazienti possono tollerare dosi complessi-vamente superiori quando il farmaco viene somministrato mediante iniezione endovenosa rapida rispetto all`infusione lenta. Infatti in tale caso si verifica una rapida inattivazione del farmacocon riduzione del tempo di esposizione sia delle cellule normali che neoplastiche. Le cellule normali e neoplastiche sembrano rispondere in modo approssimativamente parallelo a questi di-versi modi di somministrazione e non e` stata dimostrata alcuna chiara differenza sul piano clinico. Nella terapia di induzione nella leucemia acuta non-linfocitica la dose usuale di citara-bina in associazione ad altri farmaci anti-blastici e` 100 mg/m
2/die in infusione endovenosa continua (giorni 1-7) oppure 100 mg/m2 E.V. ogni 24 ore (giorni 1-7). Per l`impiego nella leucemiaacuta linfocitica si deve consultare la letteratura per le raccomandazioni correnti.
SOVRADOSAGGIO:
Non esiste un antidoto per il sovradosaggio. Interrompere la terapia e trattare lamieloinibizione risultante includendo le trasfusioni di sangue intero o di piastrine e, se richiesto, gli antibiotici.
STABILITA`:
La soluzione ricostituita e` stabile microbiologicamente per 6 ore a temperatura ambien-te e per 12 ore se conservata in frigorifero. Non impiegare il prodotto se la soluzione non e` limpida.
INCOMPATIBILITA`:
La citarabina e` incompatibile in soluzione con vari farmaci; le incompatibilita` sonoin relazione a vari fattori come ad esempio la concentrazione dei farmaci, i diluenti impiegati, il
pH della soluzione e la temperatura. E` fisicamente incompatibile con: eparina, insulina, meto-trexate, 5-fluorouracile, nafcillina, oxacillina, penicillina G, metilprednisolone sodio succinato e vitamine del gruppo B.


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