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ANTAXONE

ZAMBONITALIA Srl
PRINCIPIO ATTIVO:
Naltrexone cloridrato
ECCIPIENTI:
Flaconcini: sorbitolo, aroma amaro n. 1631, saccarina, metile p-idrossibenzoato, al-col etilico, acqua depurata. Capsule: lattosio, magnesio stearato, gelatina, titanio biossido E
171, indigotina E 132 (solo capsule 50 mg), ferro ossido giallo E 172 (solo capsule 10 mg),eritrosina E 127 (solo capsule 10 mg).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antagonista puro degli oppiacei.
INDICAZIONI:
Antaxone consente di bloccare gli effetti farmacologici degli oppiacei somministra-ti per via esogena, favorendo cosi` il mantenimento della non dipendenza dagli oppiacei in individui disintossicati ex-tossicodipendenti. Non esistono dati che dimostrino un indiscutibileeffetto benefico di Antaxone suitassi di recidiva fra individui disintossicati e precedentemente dipendenti da oppaicei.
CONTROINDICAZIONI:
E` controindicato in pazienti: che assumone analgesici oppiacei; dipendentida oppiacei; in crisi di astinenza da oppiacei; che non abbiano superato il test del naxolone; che
presentino un reperto urinario positivo per gli oppiacei; con anamnesi di sensibilita` al naltrexo-ne. Non e` stata accertata l`eventuale sensibilita` crociata con il naloxone o altri oppiacei fenantrenici; con epatite acuta o insufficienza epatica.
EFFETTI INDESIDERATI:
Negli studi per valutare la capacita` di Antaxone di bloccare i recettori degli op-piacei si sono rilevate alterazioni della funzionalita` epatica e linfocitosi: queste anomalie sono
frequenti nelle popolazioni di alcolisti e di drogati che assumono la sostanza oppiacea per viaparenterale ed erano comunque presenti agli esami di laboratorio in buona parte dei pazienti gia` dall`inizio del trattamento. Alcuni studi clinici che prevedevano la somministrazione di naltrexo-ne a dosi cinque volte superiori (fino a 300 mg al giorno) a quelle raccomandate per bloccare i recettori degli oppiacei, hanno evidenziato lesioni epatocellulari in buona parte dei pazienti sot-toposti a tali dosi elevate. Non esistono tuttavia prove che consentano di identificare Antaxone (somministrato a qualsiasi dose) come causa di specifici rilevanti effetti indesiderati in pazientidisintossicati. E` invece essenziale sottolineare che Antaxone puo` precipitare, o aggravare, i segni e i sintomi di astinenza in ogni individuo non completamente disintossicato. Inoltre nel corsodegli studi clinici sono state riferite le seguenti reazioni avverse sia all`inizio della terapia che durante il periodo di somministrazione di naltrexone con un tasso di incidenza superiore al 10%:disturbi del sonno, ansieta`, nervosismo, crampi/dolori addominali, nausea e/o vomito, astenia, dolori muscolari e alle articolazioni, cefalea. I seguenti effetti collaterali si sono riscontrati conun`incidenza inferiore al 10%: inappetenza, diarrea, stipsi, sete eccessiva, irrequietezza, stato di prostrazione, irritabilita`, vertigini, eritema, eiaculazione ritardata, diminuzione della potenza ses-suale e brividi. I seguenti fenomeni si sono verificati in meno dell`1% dei soggetti trattati: Respiratori: congestione nasale, prurito, rinorrea, starnuti, gola secca, muco in eccesso, sinusiti,respiro pesante, raucedine, tosse, respiro affannoso. Cardiovascolari: epistassi, flebite, edema, aumento della pressione arteriosa, alterazioni non specifiche dell`ECG; palpitazioni, tachicardia.Gastrointestinali: meteorismo, emorroidi, ulcera. Muscolo-scheletrici: dolori alle spalle, alle gambe o alle ginocchia, tremori, contratture. Genitourinari: aumentata frequenza o disturbi dellaminzione, aumento o diminuzione della libido. Dermatologici: cute untuosa, acne, piede d`atleta, geloni, alopecia. Psichiatrici: depressione, paranoia, affaticamento, agitazione, confusione,disorientamento, allucinazioni, incubi, brutti sogni. Occhi e orecchie: visione offuscata, senso di bruciore agli occhi, fotofobia, gonfiore, colorabilita`, affaticabilita`; orecchie tappate, doloranti,tinnitus. Generali: aumento dell`appetito, perdita di peso, aumento di peso, sbadigli, sonnolenza, febbre, secchezza delle fauci, testa "pesante", dolori inguinali, gonfiore ghiandolare, dolori"lateralizzati", estremita` fredde, vampate di calore. Esami di laboratorio: ad eccezione delle alterazioni nei tests di funzionalita` epatica i risultati degli esami di laboratorio, cosi` come i datiraccolti sulle reazioni indesiderate, non hanno evidenziato modelli di anomalie attribuibili al trattamento con naltrexone. E` stato riferito un caso di porpora idiopatica trombocitopenica in unpaziente che era probabilmente diventato sensibile al naltrexone nel corso di un precedente trattamento. Il paziente e` guarito senza alcun postumo dopo che e` stata interrotta la somministra-zione di naltrexone ed e` stata instaurata una idonea terapia corticonica.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
EPATOTOSSICITA`:
prima di prescrivere una terapia con Antaxone, il medi-co dovra` accertare la presenza di lesioni o malattie epatiche subcliniche. Nei pazienti con malattia epatica meno grave o la cui anamnesi presenti episodi recenti di malattia epatica,l`opportunita` dell`utilizzazione deve essere considerata con estrema cautela in considerazione della potenziale epatotossicita`.
TESTS DI LABORATORIO:
prima di iniziare una terapia con Antaxone,e in seguito periodicamente, si dovranno eseguire analisi di laboratorio per individuare eventuali lesioni epatiche. E` fondamentale sottoporre periodicamente i pazienti ad idonee analisi clinichedopo l`inizio della terapia per individuare il piu` precocemente possibile un eventuale danno epatico indotto da Antaxone. Durante i primi sei mesi si raccomandano esami mensili, con impiegodegli idonei tests per l`identificazione di eventuali danni epatici. In seguito ci si affidera` al giudizio clinico per stabilire la frequenza dei controlli di laboratorio.
GRAVIDANZA:
non sono riportati studiadeguati e ben controllati sulle donne in stato di gravidanza, ne e` stato accertato se influisca o meno sulla durata del parto. Pertanto dovrebbe essere usato in gravidanza soltanto quando ilbeneficio atteso giustifica il potenziale rischio per il feto. A
LLATTAMENTO:
non e` noto se Antaxonesia escreto o meno attraverso il latte materno. Tuttavia, poiche` molti farmaci sono escreti attraverso il latte, si dovrebbe somministrare con prudenza il farmaco alle madri che allattano.
USO PEDIATRICO:
non e` stato stabilito se Antaxone possa essere somministrato senza rischi a sog-getti minori di 18 anni. I
NDUZIONE INDESIDERATA DELLA CRISI DI ASTINENZA:
Per evitare il manifestarsidi una crisi di astinenza o l`aggravamento di una sindrome subclinica di astinenza preesistente,
i pazienti non dovrebbero assumere oppiacei per un minimo di 7-10 giorni prima di iniziare laterapia con Antaxone. Poiche` la non evidenza di oppiacei nelle urine non e` generalmente una prova sufficiente che il paziente sia disintossicato si dovra` effettuare il test del naloxone perescludere la possibilita` di provocare una crisi di astinenza a seguito della somministrazione di Antaxone. Anche se Antaxone e` un potente antagonista con un effetto farmacologico prolunga-to (da 24 a 72 ore), il blocco dei recettori oppiacei e` comunque sormontabile. Questo puo` essere utile nei pazienti che avessero bisogno di analgesia. Tuttavia costituisce un rischiopotenziale per gli individui che cercassero, da soli, di superare il blocco recettoriale assumendo dosi elevate di oppiacei esogeni. In effetti qualsiasi tentativo da parte del paziente di superarel`antagonismo assumendo oppiacei e` molto pericoloso e puo` codurre a una intossicazione fatale. Tale evento puo` insorgere in quanto la concentrazione plasmatica degli oppiacei, raggiuntaimmediatamente dopo una somministrazione acuta, puo` essere sufficiente per superare il blocco competitivo del recettore. Di conseguenza il paziente puo` trovarsi in breve tempo in pericolodi vita a causa della intossicazione da oppiacei (arresto respiratorio, collasso circolatorio). Inoltre, anche quantita` minime di oppiacei esogeni possono risultare pericolose se assunte secon-do modalita` e in quantita` sufficienti da persistere nell`organismo piu` a lungo delle concentrazioni efficaci di naltrexone e dei suoi metaboliti (cioe` dopo un periodo di tempo relativamente lungodall`ultima assunzione di naltrexone). I pazienti dovrebbero essere informati delle gravi conseguenze di un tentativo di superare il blocco degli oppiacei. COME INTERVENIRE QUANDO E` NECESSARIO SUPERARE IL BLOCCO DA ANTAXONE. In una situazione di emergenza che richieda analgesiainducibile soltanto con oppiacei, la quantita` necessaria potra` essere superiore alla norma e pertanto la depressione respiratoria che ne conseguira` potra` essere piu` profonda e piu` prolungata.I lavori clinici controllati non hanno consentito la messa a punto di alcun metodo per rendere reversibile l`eventuale sovradosaggio indotto. Di conseguenza, in tali circostanze si dovra` pre-ferire un analgesico ad azione rapida che minimizzi la depressione respiratoria. La quantita` di analgesico somministrato dovra` essere calcolata in funzione delle necessita` del singolo pazien-te. Possono inoltre verificarsi effetti collaterali non mediati dal recettore per gli oppiacei (per esempio edema facciale, prurito, eritema generalizzato) probabilmente attribuibili a liberazionedi istamina. Indipendentemente dal farmaco prescelto per far regredire il blocco indotto da Antaxone il paziente dovrebbe essere seguito attentamente da personale addestrato e in ambienteospedaliero. C
OME INTERVENIRE QUANDO ANTAXONE PROVOCA ACCIDENTALMENTE UNA CRISI DI ASTINENZA:
Sono stati riferiti casi di gravi sindromi di astinenza provocate da ingestione accidentale diAntaxone in individui tossicodipendenti da oppiacei. I sintomi sono generalmente comparsi entro cinque minuti dall`assunzione di Antaxone e sono durati in alcuni casi fino a 48 ore. Si sonomanifestate alterazioni dello stato mentale, come confusione, sonnolenza e allucinazioni visive. Per compensare le perdite idriche dovute a vomito e diarrea, si e` resa necessaria la sommini-strazione di fluidi per via endovenosa. In tutti i casi i pazienti sono stati seguiti attentamente ed e` stata instaurata una idonea terapia per far fronte alle esigenze individuali.
AVVERTENZE:
Dosi elevate o prolungate di antaxone posson provocare lesioni epatocellulari. La prova della epatotossicita` di Antaxone no e` stata evidenziata nel corso di specifici studi che pre-vedevano l`impiego del prodotto alle dosi raccomandate per il blocco degli oppiacei, e nei quali
i cambiamenti dei livelli serici degli enzimi epatici osservati erano simili a quelli presenti a livello di base nella popolazione studiata. Tuttavia il margine di separazione tra le dosi epatotossichee quelle apparentemente sicure sembra essere di cinque volte o meno. Antaxone viene prescritto nell`ambito della terapia globale per il trattamento della farmacodipendenza. Il paziente dovrebbe portare con se` un documento che segnali al personale medico il fatto che sta seguendouna terapia con Antaxone. Il medico potra` fornire a questo scopo un tesserino, che il paziente
dovra` portare con se` per avere la sicurezza di venire curato adeguatamente in caso d`urgenza. Prima di sottoporsi a cure mediche e` indispensabile informare il medico curante che si sta se-guendo una terapia con Antaxone. Attenersi alle istruzioni del medico per l`assunzione di Antaxone. L`auto-somministrazione di eroina o qualsiasi altra droga oppiacea in piccole dosi non produrra` alcun effetto euforizzante, mentre a dosi elevate puo` condurre a morte o produrre ungrave danno, per esempio il coma.
INTERAZIONI:
I pazienti trattati con Antaxone potrebbero non trarre vantaggio da farmaci conte-nenti oppiacei, come preparati contro la tosse e il raffreddore, antidiarroici e analgesici. Pertanto, quando possibile, si dovra` ricorrere a farmaci alternativi privi di oppiacei.
POSOLOGIA:
Il trattamento con Antaxone andra` iniziato nei centri clinici specializzati nel tratta-mento delle tossicodipendenze e andra` poi proseguito sotto lo stretto controllo dei medici addetti a tali centri.
INIZIO DELLA TERAPIA:
Non iniziare il trattamento fino a che il paziente non si siaastenuto da assumere stupefacenti per 7-10 giorni. Le dichiarazioni del paziente che sostiene di essersi astenuto dall`uso di oppiacei dovranno essere verificate mediante analisi delle urine.Il paziente non dovra` presentare sintomatologia da astinenza, ne` riferire sintomi da crisi di astinenza. Sottoporre il paziente al test del naloxone. Se dopo tale prova si osservassero segni diastinenza, rinunciare al trattamento con Antaxone. Il test del naloxone puo` essere ripetuto dopo 24 ore. Non iniziare nessuna terapia fino a che il test del naloxone non risulta negativo. Il testdel naloxone non deve essere eseguito su pazienti che presentino segni o sintomi di astinenza da oppiacei, ne` su pazienti le cui urine contengano oppiacei. Il trattamento dovra` iniziare concautela, aumentando lentamente la dose di Antaxone somministrata. Lo si potra` fare somministrando inizialmente 20 mg di Antaxone e tenendo quindi il paziente in stato di osservazione perun`ora. Se non si verificheranno segni di astinenza, si potra` somministrare al paziente il resto della dose giornaliera.
TERAPIA DI MANTENIMENTO:
dopo che il paziente ha superato la fase di in-duzione con Antaxone, saranno sufficienti 50 mg ogni 24 ore per mantenere un blocco clinico adeguato dell`azione degli oppiacei somministrati per via parenterale (cioe` questa dose bloc-chera` l`effetto di un bolo di 25 mg di eroina iniettata per via endovenosa). In alternativa si potra` ricorrere ad una posologia piu` flessibile. In questo modo si potra` somministrare ai pazienti 50mg di Antaxone durante i primi 5 giorni della settimana e una dose di 100 mg il sabato. Oppure i pazienti potranno ricevere 100 mg a giorni alterni, o anche 150 mg un giorno su tre. Benche`il grado di blocco degli oppiacei possa risultare relativamente ridotto dall`uso di dosi piu` elevate a intervalli piu` distanziati, la somministrazione ogni 48-72 ore potrebbe migliorare l`accettazioneda parte del paziente. Alcuni studi clinici pubblicati in letteratura hanno utilizzato la seguente posologia: 100 mg il lunedi`, 100 mg il mercoledi` e 150 mg il venerdi`. Questa posologia si e` dimo-strata accettabile per molti pazienti che sono riusciti a mantenersi in stato di disassuefazione per tempi adeguati. L`impiego dei flaconcini uso orale e` particolarmente indicato nel trattamentodi pazienti che tendono a simulare l`ingestione del farmaco nella forma capsule. T
OSSICODIPENDENZA E ABUSO DI DROGA:
Antaxone e` un antagonista puro degli oppiacei. Non induce dipendenzafisica o psicologica. Non si conoscono casi di intolleranza all`effetto antagonista sugli oppiacei.
SOVRADOSAGGIO:
Non esistono esperienze cliniche di sovradosaggio di Antaxone nell`uomo. Unospecifico studio con soggetti che avevano ricevuto 800 mg al giorno di Antaxone per un massimo di una settimana non ha mostrato alcun segno di tossicita`. In caso di sovradosaggio e`consigliabile contattare un centro antiveleni per ottenere le informazioni piu` aggiornate disponibili. Considerato che per il momento non si ha alcuna esperienza nel trattamento di casi di so-vradosaggio, i pazienti dovrebbero essere trattati sintomaticamente e seguiti con la massima attenzione.


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