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AMBRAMICINA

SCHARPER Srl
PRINCIPIO ATTIVO:
Tetraciclina cloridrato.
ECCIPIENTI:
Magnesio stearato; amido di mais; titanio biossido; indigotina; gelatina.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Antibiotico ad ampio spettro antibatterico.
INDICAZIONI:
Infezioni da microrganismi sensibili alla tetraciclina ed in particolare: polmoniti ebroncopolmoniti batteriche; infezioni acute e riacutizzate dell`apparato urogenitale; infezioni chirurgiche (infezioni dei tessuti molli, osteomieliti); infezioni acute e subacute del tratto intestina-le, dissenterie batteriche ed amebiche, sindromi dissenteriformi dell`adulto e del bambino; endocarditi acute e subacute; meningite cerebrospinale epidemica e meningiti purulente in ge-nere; brucellosi; rickettsiosi; in otorinolaringologia (tonsilliti, otiti, sinusiti, mastoiditi); in oculistica (congiuntiviti, blefariti, tracoma); in ginecologia (annessiti, metriti, cerviciti, vulvovaginiti);in dermatologia (foruncolosi, impetigini).
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` nota verso le tetracicline o gli altri componenti del farmaco.
EFFETTI INDESIDERATI:
In corso di trattamento con tetracicline possono manifestarsi alcuni fra i se-guenti effetti collaterali: manifestazioni gastroenteriche: anoressia, nausea, vomito, diarrea,
glossite e altre mucositi; manifestazioni cutanee: eruzioni di tipo eritematoso o maculopapulare;reazioni di ipersensibilita
`:
eruzioni orticaroidi, porpora anafilattoide, edema angioneurotico; alterazioni ematologiche: rarissimi casi di anemia emolitica, neutropenia, trombocitopenia ed eo-sinofilia.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Come con altri antibiotici, il trattamento con tetracicline puo` dar luogoa superinfezioni da agenti batterici resistenti o da miceti. E` da tenere presente la possibilita` di enterocoliti da stafilococchi resistenti o da Clostridium difficile. Nel trattamento delle infezionigonococciche va posta attenzione al rischio di mascherare le manifestazioni di una sifilide coesistente: e` opportuno in questi casi, effettuare i controlli sierologici per almeno 4 mesi. Datoche le tetracicline possono deprimere l`attivita` protrombinica, si puo` rendere necessario un adeguamento dei dosaggi degli anticoagulanti che vanno eventualmente usati durante la sommini-strazione delle tetracicline. Cicli di trattamento a lungo termine richiedono periodici controlli della crasi ematica e della funzionalita` epatica e renale. Se le tetracicline vengono impiegate nel-le infezioni da Streptococco beta emolitico del gruppo A il trattamento deve durare non meno di dieci giorni. U SO IN CASO DI GRAVIDANZA, DI ALLATTAMENTO,
E NELLA PRIMISSIMA INFANZIA:
nelledonne in stato di gravidanza, durante l`allattamento e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato solo nei casi di effettiva necessita` sotto il diretto controllo del medico.
AVVERTENZE SPECIALI:
Nel tessuto osseo in via di formazione, le tetracicline possono dare luogo adun complesso stabile di calcio senza che peraltro siano stati riportati nell`uomo particolari effetti
dannosi. L`uso delle tetracicline durante il periodo della formazione dei denti (seconda meta` del-la gravidanza, periodo neonatale e prima infanzia) puo` causare pigmentazione dentaria permanente (giallo-bruna); cio` si verifica soprattutto in seguito all`uso protratto di questi antibiotici mae` stato osservato anche dopo periodi di trattamento brevi ma ripetuti. Reazioni di fotosensibilizzazione possono manifestarsi in corso di trattamento in soggetti predisposti; e` opportuno te-nere presente questa eventualita` ed interrompere il trattamento non appena compare eritema cutaneo. In soggetti con presenza di insufficienza renale, anche dosi normali delle tetraciclinepossono dare luogo ad accumulo in circolo con possibili danni epatici; in questi casi e` necessario adattare la posologia al grado di funzionalita` renale, ricorrendo, se del caso, a controlli deilivelli ematici (che non dovrebbero mai superare 15 mcg/ml) e della funzionalita` epatica. Inoltre e` da tenere presente che le tetracicline esplicano un`azione antianabolica che puo` aggravarestati di insufficienza renale. Per evitare irritazioni esofagee, assumere il prodotto con un`adeguata quantita` d`acqua. L`uso del prodotto puo` occasionalmente dare luogo a superinfezioni daorganismi insensibili. Tenuto conto della possibilita` di germi resistenti quando non e` sicura la nozione di sensibilita` del germe stesso verso l`antibiotico e` necessario procedere ad opportunitests batteriologici. Le tetracicline non rappresentano farmaci di prima scelta nelle infezioni da stafilococchi o in quelle delle prime vie aeree (faringotonsilliti, ecc.) da Streptococco beta emo-litico A. Le tetracicline degradate (scadute) possono produrre poliuria, glicosuria, aminociduria, proteinuria. L`invecchiamento in ambiente caldo umido puo` favorire la formazione di derivati te-traciclinici nefrotossici.
INTERAZIONI:
E` opportuno evitare l`associazione con penicilline data la possibilita` di interferenzetra le rispettive attivita` antibatteriche. Preparati antiacidi con alluminio, calcio o magnesio, nonche` alimenti a base di latte o latticini, riducono l`assorbimento orale delle tetracicline, per cui e`opportuno evitare assunzioni contemporanee.
POSOLOGIA:
Si consiglia una dose orale giornaliera che varia fra 15 e 25 mg/Kg di peso corpo-reo; in casi di particolare gravita` il dosaggio puo` essere aumentato secondo il parere del medico. In pratica, nell`adulto di peso medio, 4-6 capsule da mg 250 al giorno e quindi una capsulaogni 6-4 ore. La durata del trattamento e` in rapporto alla scomparsa della febbre ed al miglioramento dello stato generale. Cessato il periodo febbrile acuto e` consigliabile prolungare, ridu-cendo eventualmente le dosi, la somministrazione dell`antibiotico ancora per alcuni giorni, al fine di evitare la possibilita` di ricadute. Nelle infezioni stafilococciche acute e nelle brucellosi e`bene protrarre piu` a lungo il trattamento (circa 2 settimane); nelle endocarditi batteriche subacute il trattamento dovra` essere ulteriormente prolungato (almeno 6 settimane). In ogni caso ladurata del trattamento verra` stabilita` dal medico curante in base alla risposta clinica alla terapia instaurata. In caso di mancata somministrazione di una o piu` dosi, consultare il medico che haeffettuato la prescrizione prima della ripresa della terapia, per il corretto ripristino dello schema terapeutico.


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