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ALDOMET

MERCKSHARP & DOHME SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Metildopa.
ECCIPIENTI:
Acido citrico anidro, sodio calcio edetato, etilcellulosa, gomma guar, cellulosa pol-verizzata, silice colloidale idrata, magnesio stearato, ipromellosa, glicole propilenico, titanio
diossido, talco, ferro ossido rosso, E104 giallo chinolina su alluminio idrato, cera carnauba.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Aldomet e` un farmaco ad azione simpaticomimetica che agi-sce sul sistema nervoso centrale, appartenente al gruppo dei farmaci antipertensivi (farmaci
che abbassano la pressione sanguigna elevata).
INDICAZIONI:
E` indicato nel trattamento dell`ipertensione, moderata o grave
CONTROINDICAZIONI:
Malattie epatiche in atto, quali epatite acuta e la cirrosi attiva e le gravi ne-fropatie con valori dell`azotemia molto elevati, costituiscono controindicazioni all`uso della metildopa. Questa deve essere usata con cautela nei pazienti con dati anamnestici di epatopatia odisfunzione epatica.La metildopa non e` consigliata nei pazienti portatori di feocromocitoma. Il farmaco e` controindicato nei soggetti in cui sia stata accertata una ipersensibilita` alla metildo-pa.
EFFETTI COLLATERALI:
Poco frequenti sono gli effetti negativi dovuti all`Aldomet. All`inizio del trat-tamento o quando si aumenta la posologia, si puo` riscontrare un effetto sedativo di solito transitorio, che puo` risultare vantaggioso in alcuni pazienti ansiosi ed apprensivi. L`effetto sedativodi solito scompare quando si raggiunge una posologia di mantenimento efficace. In fase iniziale di trattamento, si possono riscontrare effetti transitori quali cefalea, astenia o debolezza. Tal-volta possono essere osservati sintomi dovuti all`abbassamento della pressione arteriosa; essi comprendono vertigini, stordimento e sintomi di insufficienza cerebrovascolare. Sono stati segnalati casi di aggravamento dell`angina pectoris. I sintomi di ipotensione ortostatica sonomeno numerosi e meno intensi che con altri antiipertensivi. Tuttavia, qualora questi sintomi si
verifichino e` consigliabile ridurre la posologia. Talora si verificano bradicardia, senso di occlusione nasale, lieve secchezza delle fauci e sintomi gastrointestinali tra cui meteorismo, stipsi,flatulenza, diarrea; essi possono essere generalmente eliminati mediante riduzione della posologia. Nausea e vomito sono stati segnalati soltanto in pochi pazienti. Casi di glossodinia o glossofitia sono stati osservati raramente. Pancreatite e infiammazione delle ghiandole salivaripossono verificarsi durante il corso della terapia con il farmaco. Raramente si verificano aumento di peso ed edema, ovviabili mediante somministrazione di un tiazidico; se pero` l`edema diventa progressivo o compaiono segni di congestione polmonare, la somministrazione del far-maco deve essere sospesa. In rari casi, esponendo le urine all` aria dopo la minzione, queste
possono diventare scure a causa della decomposizione della metildopa o dei suoi metaboliti. Si sono inoltre verificati rari casi di iperprolattinemia, impotenza, diminuzione della libido, eru-zioni cutanee, artralgia lieve, mialgia, parestesia, parkinsonismo, disturbi psichici, tra cui incubi
notturni e lievi psicosi o depressione reversibili. Si sono riscontrati anche rari casi di trombocitopenia reversibile, sindrome lupus eritematoso-simile, eruzioni lichenoidi. Sono stati segnalatialcuni casi di ipertermia e di alterazione delle prove della funzionalita` epatica con ittero e alterazioni epatocellulari. In alcuni casi si e` notato aumento dell`azotemia. E` stato segnalato un singolo caso di paresi facciale bilaterale tipo Bell. Non e` stata tuttavia accertata una relazione traquesta manifestazione e la terapia con metildopa.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Non ci sono speciali precauzioni per l`uso
AVVERTENZE SPECIALI:
Nel corso del trattamento con la metildopa si sono verificati rari casi di anemiaemolitica acquisita. In considerazione di tale rischio, l`impiego del prodotto andra` limitato, dopo
attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio da parte del medico, ai casi in cui altri farmaciantiipertensivi di abituale uso siano risultati inefficaci o controindicati. In presenza di sintomi clinici che indichino la possibilita` di anemia, e` opportuno determinare l`emoglobina e/o l`emato-crito. In caso di anemia si devono effettuare gli opportuni esami di laboratorio per accertare l`eventuale presenza di emolisi. In caso di anemia emolitica accertata, il trattamento deve essereinterrotto. Interrompendo la somministrazione della metildopa o instaurando un trattamento corticosteroideo di solito si e` ottenuta la rapida remissione dell`anemia. Tuttavia raramente sisono verificati casi letali. In alcuni pazienti sottoposti a trattamento protratto con metildopa si e` riscontrata positivita` nel test di Coombs diretto. Da parte di diversi ricercatori e` stato riferito chel`incidenza della positivita` del test di Coombs variava dal dieci al venti per cento. Raramente si riscontra positivita` del test di Coombs nei primi sei mesi di terapia con metildopa; se cio` non siverifica entro 12 mesi e` improbabile che la positivita` si manifesti prolungando il trattamento. Tale fenomeno e` dose-dipendente, per cui si verifica con la minima frequenza nei pazienti chesono trattati con 1 g di metildopa al giorno o con una posologia minore. Dopo qualche settimana, o qualche mese dall`interruzione del trattamento, il test di Coombs risulta nuovamente ne-gativo. In caso di necessita` di trasfusioni, l`essere a conoscenza di una reazione positiva al test di Coombs e` utile per la valutazione delle prove crociate di compatibilita`. I pazienti in cui, du-rante le prove crociate, si riscontra test di Coombs positivo, possono risultare incompatibili nella prova crociata minore. In questo caso e` opportuno eseguire il test di Coombs indiretto. Sequesto risulta negativo, la trasfusione con il sangue in esame - che d`altra parte risulta compatibile nella prova crociata maggiore -puo` essere senz`altro effettuata. Tuttavia, se questo risultapositivo spetta all`ematologo o all`esperto in problemi di trasfusioni la decisione della trasfusione con sangue compatibile nella prova crociata maggiore. Raramente si e` rilevata una riduzionereversibile del numero dei leucociti, con interessamento principale dei granulociti. All`interruzione del trattamento il numero dei granulociti ritorno` prontamente alla norma. Sono stati riferitirari casi di agranulocitosi. In ogni caso, interrompendo il trattamento, si ebbe un ritorno alla norma del numero dei leucociti. Talora nelle prime settimane di trattamento con metildopa si e` ve-rificata febbre; in alcuni casi questa era associata ad eosinofilia o ad alterazioni di una o piu` prove di funzionalita` epatica, quali: fosfatasi alcalina serica, transaminasi seriche (SGOT,SGPT), bilirubina, flocculazione alla cefalina-colesterolo, tempo di protrombina e ritenzione della bromosulfonftaleina. Puo` verificarsi anche ittero con o senza febbre di solito entro i primi dueo tre mesi di terapia. In alcuni pazienti sono stati rilevati segni di ritenzione biliare. Sono stati riportati rari casi di fatale necrosi epatica. La biopsia epatica, praticata in diversi pazienti condisfunzione epatica, mostro` una necrosi focale microscopica che si potrebbe riferire ad ipersensibilita` da farmaci. Se si riscontrano febbre o alterazioni delle prove di funzionalita` epatica,o ittero, la terapia con metildopa deve essere interrotta. Se la temperatura o le alterazioni della funzionalita` epatica erano legate alla metildopa esse ritornarono caratteristicamente alla normadopo la sospensione del farmaco. I pazienti devono essere attentamente seguiti al fine di rilevare eventuali effetti collaterali o insolite manifestazioni di idiosincrasia al farmaco. Puo` verifi-carsi occasionalmente ipertensione dopo dialisi in pazienti trattati con Aldomet perche` il farmaco e` rimosso da questa procedura. Raramente sono stati osservati movimenti coreo-ate-tosici involontari durante terapia con metildopa in pazienti con gravi malattie cerebrovascolari bilaterali. Se si verificano questi movimenti interrompere la terapia. La metildopa determina, neicampioni urinari, fluorescenza alla stessa lunghezza d`onda delle catecolamine: pertanto, la determinazione delle catecolamine urinarie puo` dare valori falsamente elevati, il che puo` interferire
con le prove diagnostiche per il feocromocitoma. L`impiego della metildopa non puo` servirecome mezzo diagnostico per il feocromocitoma. E
FFETTI SULLA CAPACITA` DI GUIDARE E SULL`USO DI MACCHINE. Qualora, durante la terapia, si manifestassero effetti secondari che possono inter-ferire negativamente quali acutezza mentale compromessa ed altri, evitare di guidare o di operare sulle macchine o comunque svolgere attivita` che richiedono pronta vigilanza.
USO IN GRAVIDANZA:
Dato che l` esperienza clinica e gli studi relativi all`impiego della metildopa ingravidanza sono stati finora limitati, non si consiglia la somministrazione del farmaco alle donne
in gravidanza.
INTERAZIONI:
Quando la metildopa e` usata in associazione ad altri farmaci antiipertensivi si puo`verificare potenziamento dell`azione antiipertensiva. I pazienti durante terapia con Aldomet possono aver bisogno di dosi ridotte di anestetico. Se durante l`anestesia si verifica ipotensione,essa puo` essere di solito controllata da farmaci vasopressori. I recettori adrenergici rimangono sensibili durante trattamento con metildopa.
POSOLOGIA:
Di solito si inizia la terapia somministrando, nelle prime 48 ore, 250 mg due o trevolte al giorno. Successivamente la dose giornaliera puo` essere regolata, preferibilmente ad intervalli non inferiori a due giorni fino a raggiungere una risposta adeguata. Una volta raggiuntala dose efficace, nella maggior parte dei pazienti si osserva una graduale risposta della pressione arteriosa gia` entro 12-24 ore. La posologia dell`Aldomet consigliata pro die va da 500 mgfino a 2 g in dosi suddivise. Benche` alcuni pazienti abbiano risposto a dosi piu` elevate non e` risultato utile superare la dose massima pro die di 3 g. Le compresse da 500 mg sono statestudiate per la terapia dei pazienti che richiedono due compresse da 250 mg per ogni dose somministrata. Questo tipo di posologia non e` stato studiato per la terapia iniziale di pazientiipertesi precedentemente mai trattati. U
SO CON TIAZIDICI. Qualora con una posologia giornalieradi 2 g di metildopa non si riesca a mantenere un efficace controllo della pressione arteriosa, si
consiglia l`associazione con un diuretico tiazidico. Poiche` e` stato dimostrato che i tiazidici com-pletano l`efficacia della metildopa, i pazienti dovrebbero essere seguiti attentamente in modo da scoprire variazioni della pressione arteriosa. Per prevenire un`eccessiva caduta dei valori pres-sori, il medico potra` scegliere, non appena associato un tiazidico, di ridurre del 50% la posologia dell`Aldomet oppure di continuare, se lo preferisce, con l`intera posologia dell`Aldometassociando un tiazidico con piccoli aumenti graduali della posologia in modo da determinare l`effetto potenziante. L`Aldomet puo` essere introdotto nella terapia antiipertensiva di pazienti trat-tati con tiazidici. La posologia dell`Aldomet dovrebbe essere limitata inizialmente a non piu` di 375 mg al giorno durante le prime 48 ore ed aumentata gradualmente ad intervalli non inferioria due giorni fino a che venga ottenuta una risposta adeguata. T
RASFERIMENTO DA ALTRI FARMACI ANTIIPERTENSIVI. La terapia puo` essere iniziata in pazienti gia` in trattamento con ganglioplegici oguanetidina. Diminuendo gradualmente la posologia di questi farmaci e aggiungendo l` Aldomet
e` possibile ottenere una graduale sostituzione della terapia con un controllo ottimale della pres-sione. La terapia con L`Aldomet puo` essere iniziata nella maggior parte dei pazienti gia` trattati con altri farmaci antiipertensivi (per esempio reserpina, altri derivati della rauwolfia, idralazina,inibitori della monoaminossidasi) sospendendo le somministrazioni di questi farmaci antiipertensivi. L`Aldomet, somministrato susseguentemente in pazienti gia` trattati con i precedenti an-tiipertensivi, dovrebbe essere limitato ad una dose iniziale di non piu` di 375 mg al giorno ed aumentata secondo bisogno ad intervalli non inferiori ai due giorni. I NFORMAZIONI GENERALI. Lametildopa e` abbondantemente eliminata per via renale. Pertanto, i pazienti con funzione renale compromessa possono rispondere a dosi di farmaco inferiori a quelle necessarie per i pazienticon funzione renale integra. Casi di sincope, verificatisi nei pazienti piu` anziani, sono stati messi in relazione ad una maggiore sensibilita` dei pazienti con avanzata vasculopatia arteriosclerotica:cio` puo` essere evitato riducendo la posologia dell`Aldomet. In molti pazienti si verifica un effetto sedativo per la durata di due o tre giorni dall`inizio della terapia con l`Aldomet o quando si au-menta la dose. L`effetto sedativo di solito scompare quando si sia raggiunta una posologia di mantenimento efficace. Quando si aumenta la posologia e` consigliabile incominciare incremen-tando la dose serale; in tal modo si minimizza l`effetto sedativo senza che l`ipotensione posturale del mattino venga accentuata. Talora sia in fase iniziale che in fase avanzata di trattamentopuo` verificarsi assuefazione; e` piu` probabile pero` che cio` si verifichi tra il secondo ed il terzo mese di terapia. L`aumento della posologia dell`Aldomet o l`adozione di una terapia associatacon tiazidici frequentemente ristabilisce un controllo efficace della pressione arteriosa. Dato che la metildopa ha una durata di azione relativamente breve, l`interruzione del trattamento e` se-guita da un graduale ritorno ai precedenti livelli pressori di solito entro 48 ore. Cio` non viene complicato da un rimbalzo pressorio.
SOVRADOSAGGIO:
Un sovradosaggio acuto puo` produrre ipotensione acuta ed altre reazioni attribu-ibili a disfunzioni cerebrali e gastrointestinali (eccessiva sedazione, debolezza, bradicardia, vertigini, senso di testa vuota, costipazione, distensione, flatulenza, diarrea, nausea, vomito). Nonesiste un antidoto specifico. In caso di sovradosaggio vanno utilizzate misure sintomatiche e di supporto. Se l`ingestione e` recente una lavanda gastrica o il vomito puo` ridurre l`assorbimento;quando e` passato piu` tempo dall`ingestione, per promuovere l`escrezione urinaria possono essere d`aiuto delle fleboclisi. Altrimenti, il trattamento va effettuato con speciale riguardo alla get-tata ed alla frequenza cardiaca, alla volemia, al bilancio elettrolitico, all`ileo paralitico, alla funzione urinaria ed all`attivita` cerebrale. La somministrazione di farmaci simpaticomimetici puo`essere indicata. La metildopa e` dializzabile.


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