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TRIAMVIRGI

INFOSINTSpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Triamcinolone acetonide
ECCIPIENTI:
Caramellosa sodica, Sodio cloruro, Polisorbato 80, Alcool benzilico, Acqua p.p.i.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Corticosteroidi.
INDICAZIONI:
La somministrazione intramuscolare di Triamvirgi (Sospensione Acquosa diTriamcinolone Acetonide) e` indicata per la terapia corticosteroidea sistemica in condizioni morbose quali sindromi allergiche (per controllare condizioni gravi o debilitanti non trattabili in ma-niera convenzionale), dermatosi, artrite reumatoide generalizzata ed altre affezioni del tessuto connettivo. La via intramuscolare di somministrazione e` particolarmente utile nelle suddettemalattie quando non sia attuabile la terapia corticosteroidea orale. Triamvirgi puo` essere inoltre somministrato per via intra-articolare o intraborsale e direttamente nelle guaine tendinee e nelleformazioni cistiche tendinee. Queste modalita` di somministrazione consentono di attuare una valida terapia locale a breve termine del dolore, della tumefazione e della rigidita` articolare con-seguenti ad artrite traumatica o reumatoide, osteoartrite, sinovite, borsite e tenosite. Nel trattamento delle malattie artritiche generalizzate, l`iniezione intra-articolare di triamcinoloneacetonide va intesa a sussidio delle altre misure terapeutiche convenzionali. Processi morbosi a carattere circoscritto quali l`artrite traumatica o la borsite, possono rappresentare tipiche in-dicazioni per una terapia condotta esclusivamente per via intra-articolare.
CONTROINDICAZIONI:
Infezioni micotiche sistemiche.
EFFETTI INDESIDERATI:
Generali: in corso di terapia corticosteroidea, specie se intensa o prolungata,possono manifestarsi i seguenti effetti collaterali. Alterazioni idro-elettrolitiche che, raramente
ed in pazienti predisposti, possono arrivare all`ipertensione e all`insufficienza cardiaca conge-stizia. Alterazioni muscolo-scheletriche quali osteoporosi, miopatie, fragilita` ossea, fino a fratture spontanee. Disturbi gastrointestinali che possono arrivare fino alla comparsa oall`attivazione di ulcera peptica e relative complicazioni. Alterazioni cutanee quali ritardo nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilita` della cute, depositi abnormi di adipe, strie,iperpigmentazione, irsutismo, eruzioni acneiformi. Disturbi neurologici, aumento della pressione endocranica, vertigine, cefalea. Disendocrinie quali irregolarita` mestruali, stato simil-cu-shingoide, disturbi della crescita nei bambini, iporeativita` ipofiso-surrenale, diminuita tollerabilita` ai carboidrati e possibile manifestazione di diabete mellito latente nonche` aumentatofabbisogno di insulina o ipoglicemizzanti orali. Complicazioni oftalmiche quali cataratta subcapsulare posteriore, aumentata pressione endoculare, glaucoma, esoftalmo. Vari quali inson-nia, episodi sincopali, reazioni anafilattoidi, angioite necrotizzante, tromboflebite, negativizzazione del bilancio dell`azoto. In seguito a somministrazione intramuscolare: in qual-che caso, dolore locale di una certa intensita`. Anche segnalate formazioni di ascessi, atrofia tessutale, depigmentazione locale. In seguito a somministrazione intra-articolare: segnalaticasi di dolore temporaneo, occasionalmente irritazione alla sede dell`iniezione, depigmentazione locale, breve occasionale aumento dei disturbi articolari.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
Generali: in corso di terapia prolungata con corticosteroidi e` consiglia-bile una dieta ricca di proteine. Uno stato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal cortisonico, puo` essere minimizzato con una riduzione graduale del dosaggio. Questa forma direlativa insufficienza puo` persistere per mesi dopo la sospensione della terapia. Quindi in qualsiasi condizione di stress che si manifestasse in questo periodo la terapia ormonica dovrebbeessere ripresa. Dato che la secrezione mineralcorticoide puo` essere compromessa, bisognerebbe somministrare, in concomitanza, sodio cloruro e/o mineralcorticoidi. Nei pazienti ipoti-roidei o affetti da cirrosi epatica, la risposta ai corticosteroidi puo` essere aumentata. Si consiglia cautela nei pazienti con herpes simplex oculare, perche` e` possibile una perforazionecorneale. La posologia di mantenimento deve essere sempre la minima capace di controllare la sintomatologia. Durante la corticoterapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di variogenere: euforia, insonnia, mutamenti d`umore e della personalita`, depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi. Una preesistente instabilita` emotiva o tendenze psicotiche possonoessere aggravate dai corticosteroidi. Nei pazienti con ipoprotrombinemia si consiglia prudenza nell`associare l`acido acetilsalicilico ai corticosteroidi. I corticosteroidi vanno somministrati concautela nei seguenti casi: colite ulcerosa non specifica con pericolo di perforazione, ascessi e infezioni piogeniche in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, ulcera peptica attivao latente, insufficienza renale, ipotensione, osteoporosi, miastenia grave, malattie virali, diabete mellito. I bambini sottoposti a prolungata terapia corticosteroidea devono essere attentamentesorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo. In seguito a somministrazione intramuscolare: nelle donne possono aversi irregolarita` mestruali. Dato che durante la gravidanzasi puo` avere la remissione spontanea di alcune malattie, come ad esempio l`artrite reumatoide, si deve evitare per quanto possibile il trattamento ormonico nella gestante. A differenza dellaterapia corticosteroidea per via orale, l`insufficienza surrenale non costituisce un problema con il trattamento intramuscolare; essa va tenuta pero` presente specie nei trattamenti prolungati,fornendo un`adeguato apporto corticosteroideo in condizioni stressanti quali traumi, interventi operatori, malattie gravi. In seguito a somministrazione intra-articolare: l`iniezione accidentaledella sospensione nei tessuti molli periarticolari non e` dannosa ma e` la causa piu` frequente di insuccesso terapeutico. I pazienti che subiscono il trattamento intra-articolare non devono sot-toporre a sforzi eccessivi le articolazioni in cui sia stato ottenuto un miglioramento sintomatologico; trascurando tale precauzione, potrebbe aversi un deterioramento articolare maggiore delbeneficio terapeutico ottenuto. Evitare di iniettare il preparato in articolazioni instabili. In alcuni casi, specie dopo iniezioni intra-articolari ripetute, puo` aversi instabilita` dell`articolazione.L`iniezione intra-articolare e` di norma ben tollerata. Un aumento del dolore, accompagnato da tumefazione locale, maggiore impedimento della motilita` articolare, febbre, malessere, deve farsospettare un processo settico articolare. In caso di conferma sospendere la somministrazione del corticosteroide e istituire immediatamente appropriata terapia antibatterica. Evitare l`iniezio-ne intra-articolare nelle articolazioni che sono state sede di processi infettivi.
AVVERTENZE SPECIALI:
Non iniettare endovena, trattandosi di una sospensione. Non consigliabile neibambini di eta` inferiore ai 6 anni. Osservare una rigorosa asepsi nell`iniettare il preparato. L`iniezione intramuscolare va praticata profondamente nei muscoli della regione glutea. La de-posizione della sospensione nel sottocutaneo e` la causa piu` frequente di atrofia locale. Non iniettare in strutture sedi di infezione. Poiche` si sono avuti rari casi di reazioni anafilattoidi inpazienti sottoposti a terapia parenterale con corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministrazione, particolarmente quando il paziente risulti all`anam-nesi allergico ai medicamenti. Nei pazienti sottoposti a particolari stress in corso di trattamento coticosteroideo, e` indicato un adeguato aumento del dosaggio prima, durante e dopo la condi-zione stressante. I corticosteroidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro uso si possono verificare infezioni intercorrenti. In questi casi, istituire prontamente adeguataterapia antibiotica. Se in corso di terapia prolungata e con dosi elevate dovesse verificarsi un`alterazione del bilancio elettrolitico, puo` rendersi necessario diminuire l`apporto di sodio e aumen-tare quello di potassio. Tutti i corticosteroidi aumentano l`escrezione di calcio. I pazienti in trattamento corticosteroideo non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Altri procedimenti
immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti trattati con corticosteroidi, specie se ad alte dosi,a causa di possibili rischi di complicazioni neurologiche e di un`insufficiente risposta anticorpale. L`uso prolungato di corticosteroidi puo` dare luogo a cataratta subcapsulare posteriore, glau-coma con eventuale danno dei nervi ottici, e favorire l`impianto di infezioni oculari intercorrenti dovute a miceti o virus. L`uso dei corticosteroidi nella tubercolosi attiva va limitato ai casi dimalattia fulminante o disseminata, con adeguata copertura antitubercolare. Se i corticosteroidi vengono somministrati a pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercoli-na, e` necessaria una stretta sorveglianza in quanto puo` verificarsi una riattivazione della malattia. Nella corticoterapia prolungata questi soggetti devono essere sottoposti a chemioprofilassi.Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita`, sotto il diretto controllo del medico.
INTERAZIONI:
Nei pazienti con ipoprotrombinemia si consiglia prudenza nell`associare l`acidoacetilsalicilico ai corticosteroidi. La concomitante somministrazione con barbiturici, difenilidantoina, o rifampicina puo` portare ad uno stato di induzione enzimatica e quindi, inducendone ilmetabolismo, riducendo l`effetto del triamcinolone. La risposta agli anticoagulanti puo` essere ridotta, ma in alcuni casi, aumentata. La concomitante somministrazione di diuretici potassio-disperdenti, come i tiazidici o la furesemide, puo` portare ad un eccessiva perdita di potassio.
POSOLOGIA:
PER VIA SISTEMICA:
per adulti e bambini al di sopra dei 12 anni la dose iniziale che siconsiglia e` di 60mg. Il dosaggio si regola in genere tra i 40 e gli 80 mg, a seconda della risposta del paziente e della durata della remissione. In alcuni pazienti la sintomatologia puo` essere tut-tavia ben controllata con bassi dosaggi dell`ordine di 20 mg. o meno. Pazienti affetti da pollinosi o seme da polline che non rispondono alla terapia desensibilizzante e alle altre terapie conven-zionali, possono ottenere una remissione dei sintomi perdurante l`intera stagione dei pollini con una sola iniezione di 40- 100 mg. Il dosaggio iniziale consigliato per bambini dagli 8 ai 12 annidi eta` e` di 40 mg, sebbene la posologia dipenda piu` dalla gravita` dei sintomi che dall`eta` o dal peso corporeo. Poiche` la durata dell`effetto e` variabile, le dosi successive di Triamvirgi devonoessere somministrate solo alla ricomparsa dei sintomi e non ad intervalli di tempo arbitrariamente prestabiliti. Praticare l`iniezione profondamente nei muscoli della regione glutea onde as-sicurare la distribuzione intramuscolare. Per gli adulti si consiglia l`uso di un ago della lunghezza minima di 4 cm., in soggetti obesi, puo` essere necessario un ago piu` lungo. Alternare la sedead ogni successiva iniezione. P
ER SOMMINISTRAZIONE LOCALE:
per la somministrazione intra-arti-colare o intra-borsale e per l`iniezione nelle guaine tendinee e nelle formazioni cistiche tendinee,
il dosaggio dipende dalla gravita` dei sintomi e della dimensione dell`articolazione o altre zonelocalizzate da trattare. Negli adulti, dosi fino a 10 mg per le aree piu` ristrette e fino a 40 mg per le piu` estese, sono di norma sufficienti a mitigare la sintomatologia. Nelle forme evolventi coninteressamento poliarticolare, sono state somministrate senza inconvenienti dosi fino a 40mg per le piu` estese, sono di norma sufficienti a mitigare la sintomatologia. Nelle forme evolventicon interessamento poliarticolare, sono state somministrate senza inconvenienti dosi fino a un totale di 80 mg mediante iniezioni singole contemporaneamente praticate in sedi diverse. Moltospesso basta un`unica iniezione locale di triamcinolone acetonide per indurre la completa remissione della sintomatologia, altre volte per ottenere risultati soddisfacenti, occorre invecepraticare diverse iniezioni. La durata della risposta terapeutica e` variabile da paziente a paziente; in alcuni casi la regressione della sintomatologia e` a carattere permanente dopo una sola inie-zione o due, mentre in altri possono rendersi necessari successivi cicli di cura dopo periodi di remissione che possono giungere fino a diversi mesi. Sovente la durata dei periodi di tempora-nea remissione della sintomatologia risulta notevolmente aumentata dopo una serie di iniezioni: per tale motivo, e` consigliabile ripetere cicli di terapia in occasione degli episodi di riacutizza-zione del quadro morboso, e non ad intervalli di tempo arbitrariamente prestabiliti. Con la somministrazione intra-articolare o intraborsale, e con l`iniezione di Triamvirgi nelle guaine tendineeo nelle formazioni cistiche tendinee, spesso puo` essere opportuno l`uso di un anestetico locale, nel qual caso dovranno essere osservate tutte le precauzioni connesse al suo impiego. L`ane-stetico dovra` essere iniettato nei tessuti molli circostanti l`area da trattare prima dell`iniezione locale del corticosteroide. Una piccola quantita` della soluzione anestetica puo` essere instillataanche nell`articolazione. Nei casi di cospicuo versamento endoarticolare, conviene praticare l`aspirazione preventiva di parte del liquido sinoviale, senza tuttavia arrivare al completo svuo-tamento della raccolta; questo accorgimento contribuisce ad agevolare la remissione della sintomatologia, evitando nel contempo un`eccessiva diluizione dello steroide iniettato in situ.Procedere quindi alla somministrazione intra-articolare secondo le norme di tecnica prescritte per iniezioni in cavita` articolare. Per la terapia delle formazioni cistiche tendinee, Triamvirgi siinietta direttamente nella cavita` cistica. Nelle tenositi, tenosinoviti e nella sindrome delle "dita a scatto" (malattia di Notta), e` importante che l`iniezione sia praticata nell`interno della guaina enon nella compagine del tendine: Nel trattamento di condizioni morbose quali le peritendiniti, la periartrite della spalla, i noduli reumatoidi, la fibrosite ed in alcune lesioni capsulolegamentosedel ginocchio di natura traumatica (ad es. nelle forme di iperdistensione dei tendini laterali), la terapia si puo` effettuare infiltrando Triamvirgi nelle zone di piu` accentuata dolorabilita`. Nota: pri-ma dell`uso, agitare bene il flacone per assicurare l`uniforme sospensione del preparato. Dopo il prelievo, praticare immediatamente l`iniezione onde evitare depositi nella siringa. Usare tuttele precauzioni atte a scongiurare il pericolo di infezioni o che l`ago penetri in un vaso sanguigno.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Evitare il congelamento.


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