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DILATREND

ROCHE SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Carvedilolo.
ECCIPIENTI:
Saccarosio; lattosio; polivinilpirrolidone, silice colloidale anidra; crospovidone; ma-gnesio stearato; ferro ossido giallo E 172 (solo cpr 6,250).
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Betabloccanti non associati, bloccanti dei recettori alfa e betaadrenergici.
INDICAZIONI:
Trattamento dell`ipertensione arteriosa essenziale: Carvedilolo e` indicato per il trat-tamento dell`ipertensione arteriosa essenziale. Puo` essere usato da solo o in associazione con altri antipertensivi, specialmente con i diuretici tiazidici. Trattamento dell`angina pectoris. Trat-tamento dello scompenso cardiaco.
CONTROINDICAZIONI:
Ipersensibilita` individuale accertata verso il prodotto. Carvedilolo e` contro-indicato nello scompenso cardiaco in Classe IV NYHA (classificazione della "New York Heart Association") che richieda terapia con inotropi per via endovenosa, nei pazienti con bloccoatrio-ventricolare di 2-o e di 3-o grado, nelle disfunzioni del nodo seno atriale (sick sinus sindrome, compreso blocco seno atriale), nell`asma, nella broncopneumopatia cronica ostruttiva(BPCO) con componente broncospastica, in presenza di alterazioni della funzionalita` epatica clinicamente manifeste, in presenza di bradicardia grave (< 50 bpm), di shock cardiogeno, inpresenza di ipotensione grave (pressione sistolica < 85 mm Hg).
EFFETTI INDESIDERATI:
Gli effetti indesiderati piu` frequentemente osservati sono i seguenti: Sistemanervoso centrale. Molto frequenti: vertigini. Frequenti: mal di testa ed affaticamento che risultano essere generalmente di lieve entita` e vengono lamentati prevalentemente all`inizio del trat-tamento. Infrequenti: umore depresso, disturbi del sonno, parestesia. Sistema Cardiovascolare. Frequenti: bradicardia, ipotensione posturale, ipotensione; edema (inclusi:edema generalizzato, edema periferico, edema dei genitali, edema delle estremita` inferiori, ipervolemia e ritenzione idrica). Infrequenti: blocco atrio-ventricolare, aggravamento dell`insuffi-cienza cardiaca durante l`aumento del dosaggio, angina pectoris, disturbi del circolo periferico (estremita` fredde), aggravamento dei sintomi in pazienti con claudicatio intermittens o fenome-no di Raynaud. Rari: sincope (specialmente nelle fasi iniziali del trattamento). Sistema respiratorio. Frequenti: asma e dispnea in pazienti predisposti. Infrequente: sensazione di occlusionenasale. Sistema gastrointestinale. Frequenti: malessere e disturbi gastrointestinali con sintomi quali nausea, dolori addominali, diarrea e vomito. Infrequente: stipsi. Ematologia e chimica cli-nica. Frequente: riduzione della piastrinemia. In isolati casi: leucopenia ed alterazione delle transaminasi sieriche. Metabolismo. Frequenti: iperglicemia (in pazienti con preesistente diabetemellito), aumento di peso e ipercolesterolemia. A causa degli effetti beta-bloccanti di Carvedilolo, e` possibile che un diabete mellito latente diventi manifesto, che un diabete manifesto siaggravi, e che la controregolazione glicemica sia inibita. Altri. Frequenti: alterazioni del visus, ridotta lacrimazione, dolore alle estremita`. Infrequenti: insufficienza renale acuta e alterazionidella funzionalita` renale in pazienti con malattie vascolari sistemiche e/o funzionalita` renale compromessa; reazioni cutanee (es. esantema allergico, orticaria, prurito e reazioni lichen pla-nus simili). Rari: sono state segnalate impotenza sessuale, irritazione oculare, secchezza delle fauci e disturbi della minzione. La frequenza degli effetti indesiderati non e` dose-dipendente,con l`eccezione delle vertigini, delle alterazioni del visus e della bradicardia.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
In pazienti con scompenso cardiaco controllato con digitale, diuretici e/o ACE-inibitori, Carvedilolo dovrebbe essere usato con cautela in quanto sia la digitale sia Carvedilolo rallentano la conduzione atrio-ventricolare. Carvedilolo dovrebbe essere somministratocon cautela ai pazienti con diabete mellito, in quanto gli iniziali segni e sintomi di un`ipoglicemia acuta potrebbero venire mascherati o attenuati. In pazienti diabetici con scompenso cardiaco,l`uso di Carvedilolo puo` accompagnarsi ad un peggioramento del controllo della glicemia. Nei pazienti diabetici e` pertanto necessario un regolare controllo della glicemia e la terapia ipogli-cemizzante deve essere aggiustata di conseguenza. Un peggioramento reversibile della funzionalita` renale e` stato osservato durante la terapia con Carvedilolo in pazienti con scompensocardiaco e con bassa pressione arteriosa (pressione sistolica < 100 mmHg), nei pazienti con cardiopatia ischemica, vasculopatie sistemiche e/o con insufficienza renale. In pazienti affettida scompenso cardiaco che presentino tali fattori di rischio, la funzionalita` renale dovrebbe essere tenuta sotto controllo durante le fasi di aumento del dosaggio di Carvedilolo ed il tratta-mento dovrebbe essere sospeso, oppure il dosaggio ridotto, qualora si osservi un peggioramento della funzionalita` renale. In pazienti con scompenso cardiaco, durante la fase diaggiustamento del dosaggio di Carvedilolo, possono osservarsi un peggioramento dell`insufficienza cardiaca o ritenzione idrica. In presenza di segni o sintomi di tali eventualita`, il dosaggiodei diuretici dovrebbe essere aumentato e la dose di Carvedilolo non dovrebbe essere incrementata fino a quando non sia stata raggiunta una stabilizzazione della sintomatologia e dei se-gni clinici. Occasionalmente, puo` essere necessario ridurre la dose di Carvedilolo o, temporaneamente, sospenderne l`assunzione. Tali episodi non precludono la possibilita` di unasuccessiva efficace personalizzazione del dosaggio. In presenza di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) con componente broncospastica, Carvedilolo dovrebbe essere utilizzato solose i pazienti non siano in trattamento con terapia specifica per via orale o inalatoria e se i potenziali rischi sono controbilanciati dai benefici attesi. In pazienti con predisposizione a reazionibroncospastiche, possono verificarsi difficolta` e problemi respiratori a seguito di un possibile aumento delle resistenze delle vie aeree. Tali pazienti dovrebbero essere tenuti sotto stretto con-trollo medico durante le fasi iniziali e quelle di aggiustamento del dosaggio di Carvedilolo, e qualora venissero osservati fenomeni di broncospasmo la dose di Carvedilolo dovrebbe essereridotta. Il trattamento con Carvedilolo non dovrebbe essere interrotto bruscamente, specialmente in pazienti con cardiopatia ischemica. In tali pazienti la sospensione del trattamento con Car-vedilolo dovrebbe essere graduale e dovrebbe avvenire nel corso di almeno 1 o 2 settimane. Carvedilolo dovrebbe essere impiegato con cautela in pazienti con vasculopatia periferica poi-che` i beta-bloccanti possono aggravare i sintomi di un`insufficienza arteriosa. In pazienti affetti da disturbi circolatori periferici (fenomeno di Raynaud) puo` verificarsi un aggravamento dellasintomatologia. Carvedilolo, come altri farmaci beta-bloccanti, puo` mascherare i sintomi delle tireotossicosi. Particolare attenzione deve essere prestata per i pazienti che devono subire in-terventi chirurgici a causa della sinergia tra gli effetti inotropo negativo e ipotensivo di Carvedilolo e degli anestetici. Carvedilolo puo` indurre bradicardia. Il dosaggio di Carvedilolo dovrebbeessere ridotto qualora la frequenza cardiaca scenda al di sotto di 55 battiti per minuto. Carvedilolo dovrebbe essere somministrato con cautela ai pazienti con precedenti per gravi reazionidi ipersensibilita` ed ai pazienti sottoposti a terapia di desensibilizzazione in quanto i beta-bloccanti possono aumentare sia la sensibilita` agli allergeni sia la gravita` di una reazione anafilattica.In pazienti con precedenti per fenomeni psoriasici associati a trattamento con beta-bloccanti, Carvedilolo dovrebbe essere somministrato solo dopo un`attenta valutazione del rapporto ri-schio/beneficio. In pazienti nei quali sia necessario utilizzare Carvedilolo in associazione a calcio-antagonisti del tipo verapamil o diltiazem, o ad altri farmaci antiaritmici, e` necessarioprovvedere ad un attento monitoraggio dell`ECG e della pressione arteriosa. Carvedilolo dovrebbe essere utilizzato con cautela in pazienti con ipertensione labile o secondaria fintanto che non
siano disponibili ulteriori esperienze cliniche. Nei pazienti con feocromocitoma, il trattamentocon un alfa-bloccante dovrebbe essere iniziato prima di utilizzare un qualsiasi agente beta-bloccante. Sebbene Carvedilolo possieda proprieta` farmacologiche sia alfa - che beta - bloccanti,non e` disponibile esperienza clinica in tali pazienti. Pertanto, particolare cautela deve essere prestata nel somministrare Carvedilolo ai pazienti per i quali sia possibile sospettare un feocro-mocitoma. I farmaci dotati di attivita` beta-bloccante non selettiva possono determinare l`insorgenza di dolore toracico nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal. Non sono disponibili datirelativi ad esperienze cliniche con Carvedilolo in questi pazienti, sebbene l`attivita` alfa-bloccante di Carvedilolo abbia la potenzialita` di prevenire questi sintomi. In ogni caso occorre prestare at-tenzione nel somministrare Carvedilolo a pazienti per i quali sia possibile sospettare un`angina di Prinzmetal. I portatori di lenti a contatto devono tener presente l`eventualita` di una ridotta la-crimazione.
USO IN GRAVIDANZA:
Non e` disponibile una adeguata esperienza clinica relativa all`utilizzo di Carve-dilolo in corso di gravidanza. Carvedilolo non dovrebbe essere somministrato durante la gravidanza a meno che i potenziali rischi non siano controbilanciati dai benefici attesi. Negli studipreclinici e` stato dimostrato che Carvedilolo e/o i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno. L`allattamento al seno non e` pertanto consigliato durante l`assunzione di Carvedilolo.
EFFETTI SULLA GUIDA E USO DI MACCHINARI:
Sono state osservate risposte individuali variabili da soggettoa soggetto in merito alla diminuzione dell`attenzione ed ai tempi di reazione (ad esempio la capacita` di guidare autoveicoli o di usare macchine operatrici), soprattutto all`inizio od in occasio-ne di modificazione del trattamento con Carvedilolo e in concomitanza con l`assunzione di bevande alcoliche. I pazienti che assumono carvedilolo dovranno prestare particolare attenzio-ne durante la guida di autoveicoli o l`uso di macchinari, in quanto potrebbero verificarsi vertigini o sintomi correlati.
INTERAZIONI:
Come osservato per altri farmaci beta-bloccanti, anche Carvedilolo puo` potenziarel`azione di altri farmaci dotati di attivita` antiipertensiva (ad esempio antagonisti dei recettori
alfa1) o quella di farmaci che possono determinare ipotensione come effetto secondario inde-siderato. In isolati casi sono stati osservati disturbi della conduzione (raramente con compromissioni emodinamiche) a seguito della somministrazione orale di Carvedilolo e diltiazem inassociazione. Pertanto, come per gli altri farmaci beta-bloccanti, in caso di somministrazione in associazione di Carvedilolo e calcio-antagonisti del tipo verapamil o diltiazem, o di Carvedi-lolo ed antiaritmici di classe I, devono essere previsti ed effettuati un attento controllo dell`ECG e della pressione arteriosa. Tali farmaci non dovrebbero essere somministrati in associazioneper via endovenosa. A seguito della somministrazione in associazione di Carvedilolo e digossina in pazienti ipertesi, le concentrazioni minime di digossina allo stato stazionario ("steady sta-te") sono risultate aumentate di circa il 16%. Si raccomanda un attento controllo della digossinemia ogni qual volta venga iniziato, modificato od interrotto il trattamento con Carvedi-lolo. Nel caso si renda necessario interrompere il trattamento di Carvedilolo e clonidina utilizzati in associazione, Carvedilolo dovrebbe essere sospeso per primo, diversi giorni prima di iniziarea diminuire gradualmente il dosaggio di clonidina. Gli effetti dell`insulina o degli ipoglicemizzanti orali possono risultare potenziati. I segni e i sintomi di ipoglicemia possono essere mascheratio attenuati (specialmente la tachicardia). E` pertanto raccomandabile un regolare controllo della glicemia. Particolare attenzione va posta sia nei pazienti in trattamento con induttori delle ossi-dasi a funzione mista (ad esempio la rifampicina), poiche` i livelli plasmatici di Carvedilolo possono venire ridotti, sia nei pazienti in trattamento con inibitori delle ossidasi a funzione mista(ad esempio la cimetidina), poiche` i livelli plasmatici di Carvedilolo possono essere aumentati. Particolare attenzione deve essere prestata durante l`anestesia a causa della sinergia tra gli ef-fetti inotropo negativo ed ipotensivo di Carvedilolo e degli anestetici. Non e` stata studiata la somministrazione del carvedilolo in associazione a farmaci inotropi.
POSOLOGIA:
Le compresse devono essere assunte con una sufficiente quantita` di liquido. None` necessario assumere le compresse con i pasti; tuttavia, nei pazienti affetti da scompenso cardiaco, Carvedilolo dovrebbe essere somministrato in concomitanza dei pasti per rallentare l`as-sorbimento e ridurre l`incidenza di effetti posturali quali l`ipotensione ortostatica. I
PERTENSIONE ARTERIOSA ESSENZIALE. Adulti. Il dosaggio consigliato per l`inizio della terapia e` di 12,5 mg unavolta al giorno per i primi due giorni. Successivamente, il dosaggio raccomandato e` di 25 mg
una volta al giorno. Se necessario il dosaggio puo` essere gradualmente aumentato ad intervallinon inferiori alle due settimane, fino al raggiungimento della dose massima consigliata di 50 mg al giorno da assumersi in un`unica somministrazione o frazionata in 25 mg due volte al gior-no. Anziani. La dose raccomandata per l`inizio della terapia e` di 12,5 mg una volta al giorno. Tale dosaggio ha permesso di ottenere un adeguato controllo dei valori pressori in una partedei pazienti. Se la risposta dovesse essere inadeguata, il dosaggio potra` essere aumentato ad intervalli non inferiori alle due settimane fino al raggiungimento della dose massima consigliatadi 50 mg, da assumersi frazionata in 25 mg due volte al giorno. A
NGINA PECTORIS. Adulti. Il do-saggio raccomandato per l`inizio della terapia e` di 12,5 mg due volte al giorno per i primi due
giorni. Successivamente, il dosaggio consigliato e` di 25 mg due volte al giorno. Si raccomandadi non superare tale posologia. Anziani. La dose raccomandata per l`inizio della terapia e` di 12,5 mg due volte al giorno. Successivamente la dose puo` essere aumentata, dopo un intervallo dialmeno due giorni, a 25 mg due volte al giorno (dose massima da non superare). S
COMPENSO CARDIACO. Il dosaggio deve essere personalizzato ed il paziente deve essere attentamente se-guito dal medico durante tutto il periodo necessario per il raggiungimento del dosaggio adeguato. I pazienti devono sempre essere stabili dal punto di vista clinico e per i pazienti intrattamento con digitale, diuretici e ACE-inibitori, il dosaggio di tali farmaci dovrebbe essere stabilizzato prima di iniziare il trattamento con Carvedilolo. La dose raccomandata per l`inizio dellaterapia e` di 3,125 mg due volte al giorno almeno per due settimane. Se tale dosaggio e` ben tollerato, la posologia puo` essere in seguito aumentata, ad intervalli non inferiori alle due setti-mane, e portata prima a 6,25 mg due volte al giorno, poi a 12,5 mg due volte al giorno ed infine a 25 mg due volte al giorno. Il dosaggio dovrebbe essere aumentato fino alla dose piu` alta tol-lerata dal paziente. La dose massima raccomandata e` di 25 mg due volte al giorno in pazienti con peso corporeo inferiore a 85 kg e di 50 mg due volte al giorno in pazienti con peso corporeosuperiore a 85 kg. Prima di ogni aumento del dosaggio, il paziente dovrebbe essere esaminato dal medico per accertare eventuali segni di peggioramento dell`insufficienza cardiaca o di va-sodilatazione. Un temporaneo peggioramento dell`insufficienza cardiaca o la ritenzione idrica dovrebbero essere trattati con un aumento del dosaggio dei diuretici, sebbene occasionalmentepossa essere necessario diminuire la dose di Carvedilolo o sospenderne temporaneamente l`assunzione. Nell`eventualita` in cui il trattamento con Carvedilolo venga interrotto per piu` di duesettimane, la terapia dovra` essere nuovamente iniziata con l`assunzione di 3,125 mg due volte al giorno e successivamente la posologia dovra` essere aumentata tenendo conto delle prece-denti raccomandazioni. I sintomi di vasodilatazione possono essere inizialmente trattati con una riduzione del dosaggio dei diuretici. Se i sintomi persistono, la dose di ACE-inibitore (se usato)puo` essere diminuita e, se ritenuto necessario, si potra` successivamente effettuare una riduzione del dosaggio di Carvedilolo. In tali circostanze, la dose di Carvedilolo non dovrebbe essereaumentata fino a quando i sintomi di peggioramento dell`insufficienza cardiaca o della vasodilatazione non siano stati stabilizzati. La tollerabilita` e l`efficacia di Carvedilolo in pazienti al disotto dei 18 anni di eta` non sono state stabilite.
SOVRADOSAGGIO:
In caso di sovradosaggio si possono verificare grave ipotensione, bradicardia,insufficienza cardiaca, shock cardiogeno ed arresto cardiaco. Si possono inoltre manifestare difficolta` e problemi respiratori, broncospasmo, vomito, alterazioni della coscienza e convulsio-ni generalizzate. In aggiunta ai normali protocolli di intervento, i parametri vitali devono essere monitorati e riportati nella norma, se necessario, in condizioni di terapia intensiva. Possono es-sere utilizzate le seguenti terapie di supporto: in caso di eccessiva bradicardia, somministrazione di atropina (da 0,5 a 2 mg e.v.); in caso di bradicardia resistente alla terapia farmacologicadovrebbe essere iniziato un trattamento con pace-maker; per sostenere la funzione cardiocircolatoria: glucagone (inizialmente da 1 a 10 mg e.v., poi da 2 a 5 mg/h per infusione a lungotermine), dobutamina, isoprenalina, orciprenalina o adrenalina da somministrare in funzione del peso corporeo, dell`effetto ottenuto e sotto costante monitoraggio delle condizioni del sistemacardiocircolatorio; in caso di broncospasmo: beta-simpaticomimetici (per aerosol o, se non efficaci, anche per via e.v.) o aminofillina e.v. In caso di convulsioni e` raccomandata la sommi-nistrazione lenta per via e.v. di diazepam o clonazepam. Nota: in caso di grave intossicazione con sintomi di shock, il trattamento di supporto con gli antidoti deve essere continuato per unperiodo di tempo sufficientemente lungo, in considerazione della prolungata emivita di eliminazione e del rilascio di Carvedilolo dai compartimenti tissutali. La durata della terapia con antidotie` correlata all`entita` del sovradosaggio; la terapia e le misure di sostegno dovrebbero essere continuate fino a quando il paziente non si sia stabilizzato.
SCADENZA E NORME DI CONSERVAZIONE:
Le compresse devono essere conservate in luogo asciut-to a temperatura non superiore a 30-oC. Poiche` potrebbero scolorire se esposte alla luce, se ne
raccomanda la conservazione nella confezione chiusa.


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