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ACEQUINENDOVENA

RECORDATI SpA
PRINCIPIO ATTIVO:
Quinaprilato (quinapril diacido) 5 mg.
ECCIPIENTI:
Idrossido di sodio, acqua per preparazioni iniettabili.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Inibitore dell`enzima di conversione dell`angiotensina (ACE-ini-bitori), farmaci che agiscono sul sistema cardiovascolare.
INDICAZIONI:
E` indicato per il trattamento a breve termine dell`ipertensione arteriosa sistemica edell`insufficienza cardiaca, in pazienti nei quali e` indicata la terapia con un inibitore dell`enzima di conversione dell`angiotensina e che sono impossibilitati ad assumere tale terapia per via ora-le.
CONTROINDICAZIONI:
L`uso e` controindicato in pazienti ipersensibili al quinaprilato e in pazienticon una positivita` anamnestica per angioedema correlato all`uso di ACE inibitori, ereditario o idiopatico. Acequin Endovena e` controindicato nel corso di gravidanza accertata o presunta edi allattamento. L`uso e` controindicato nei bambini. Si raccomanda di non usare in pazienti sia con ipertensione che con insufficienza cardiaca, non in trattamento con un ACE inibitore assun-to oralmente.
EFFETTI INDESIDERATI:
Acequin Endovena e` risultato ben tollerato nelle sperimentazioni controllatenelle quali un totale di 286 soggetti (114 volontari sani, 135 pazienti ipertesi e 37 con insufficienza cardiaca) ha ricevuto il quinaprilato. Gli eventi indesiderati piu` frequentemente riscontratinei pazienti sono stati
:
capogiro (7%), cefalea (6%), reazioni locali nel sito di infusione (4%) e stanchezza (3%). Altri eventi avversi riscontrati in circa il 2,0% dei soggetti sono stati: ipoten-sione, parestesie e sudorazione. L`interruzione del trattamento a causa di eventi indesiderati e` stata necessaria nel 2,4% dei soggetti che hanno ricevuto Acequin Endovena nel corso di spe-rimentazioni cliniche. Eventi indesiderati riscontrati con incidenza dell`1% o inferiore nei 172 pazienti che hanno ricevuto Acequin Endovena negli studi clinici sono stati: Apparatocardiovascolare: vasodilatazione, tachicardia, venospasmo, alterazioni ECG dell`onda T, tromboflebite, aritmie, tachicardia ventricolare, dolore toracico destro. Apparato gastrointestinale:dispepsia, nausea e/o vomito, diarrea. Sistema nervoso/Funzioni Psicobiologiche
:
Vertigine, sonnolenza. Cute e annessi: rash, herpes simplex. Apparato urogenitale: Infezioni delle vie uri-narie, poliuria. Altri: Astenia, febbre. Sistema muscoloscheletrico: Mialgia Apparato respiratorio: Faringite, tosse. Organi di senso
:
Sensazione di pressione oculare, disgeusia. Alterazionidi laboratorio: Aumento enzimi epatici, iperpotassiemia Sangue ed organi emopoietici: Porpora, linfoadenopatia. Poiche` il quinapril viene convertito in quinaprilato, gli eventi indesiderati ri-scontrati somministrando quinapril per os (Acequin) potrebbero riscontrarsi anche dopo somministrazione di Acequin Endovena. La tollerabilita` del quinapril e` stata valutata in 4960soggetti e pazienti ed e` risultata buona. 3203 pazienti includenti 655 anziani, sono stati studiati nell`ambito di sperimentazioni cliniche controllate. Il quinapril e` inoltre stato valutato in meritoalla tollerabilita` nel trattamento a lungo termine in oltre 1400 pazienti, trattati per almeno un anno. Gli eventi indesiderati riscontrati somministrando il quinapril sono risultati generalmente lie-vi e transitori. Le reazioni avverse di piu` frequente riscontro negli studi clinici sono risultate essere cefalea (7,2%), capogiro (5,5%), tosse (3,9%), stanchezza (3,5%), rinite (3,2%), nau-sea e/o vomito (2,8%) e mialgia (2,2%). La sospensione del trattamento a causa di eventi avversi e` stata necessaria nel 5,2% dei pazienti trattati con quinapril per os nel corso disperimentazioni cliniche controllate. Angioedema e` stato segnalato dopo assunzione di farmaci ACE inibitori come Acequin Endovena. Tra i pazienti trattati con quinapril (Acequin) per via orale,l`incidenza di angioedema e` risultato dello 0,1%. Nei casi di angioedema accompagnato da stridore laringeo o edema della faccia, della lingua o della glottide, il trattamento con Acequin En-dovena deve essere interrotto immediatamente; il paziente deve essere inoltre trattato adeguatamente secondo i criteri di urgenza imposti dalla condizione clinica e sottoposto ad os-servazione sino alla scomparsa del gonfiore. I casi nei quali l`edema e` confinato alla faccia e alle labbra, generalmente tendono alla risoluzione spontanea senza necessita` di trattamento;tuttavia la somministrazione di antistaminici puo` essere utile alla risoluzione dei sintomi. Viceversa i casi di angioedema con coinvolgimento laringeo sono potenzialmente fatali. La presenzadi un interessamento della lingua, della glottide o della laringe si puo` associare ad una ostruzione delle vie aeree e richiede un appropriato intervento in urgenza, che comprende la sommi-nistrazione di amine simpaticomimetiche (es: somministrazione sottocutanea di 0,3-0,5 ml di una soluzione di adrenalina
1:
1000). Una ipotensione sintomatica e` stata raramente riscontratain pazienti con ipertensione non complicata trattati con Acequin Endovena anche se rappresenta una possibile conseguenza di una terapia con un ACE inibitore in pazienti sale/volume depletiquali quelli in trattamento con diuretici, oppure sottoposti a restrizione dell`introito dietetico di sodio, o ni pazienti dializzati. In caso di ipotensione sintomatica, il paziente dovrebbe essereposto in posizione supina e, se richiesto, infuso con soluzione fisiologica. La comparsa di ipotensione a carattere transitorio non rappresenta una controindicazione alla continuazione deltrattamento; tuttavia, una riduzione delle dosi di Acequin Endovena e degli eventuali farmaci concomitantemente assunti, dovrebbe essere considerata in questi casi. Gli ACE inibitori rara-mente possono associarsi alla comparsa di agranulocitosi e depressione midollare, ma la frequenza di questi eventi tende ad essere superiore in presenza di insufficienza renale, specie seassociata a collagenopatie sistemiche con interessamento vascolare. In tali pazienti e` dunque opportuno considerare un controllo dell`emocromo anche dopo somministrazione di AcequinEndovena. Altri effetti collaterali verificatisi molto raramente dopo somministrazione di quinapril per os o di altri ACE inibitori sono: infarto miocardico o apoplessia, forse secondari ad una ec-cessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio, disturbi del ritmo, angina pectoris, occlusione intestinale, pancreatite, insufficienza epatica, epatite epatocellulare o colostatica, ittero, stipsi,anoressia, stomatite, depressione, confusione mentale, vertigini, infiltrati polmonari, broncospasmo/asma, rinorrea, mal di gola e raucedine, offuscamento della visione, alopecia, orticaria,arrossamento, tinnito, glossite, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, sindrome di StevensJohnson, necrolisi epidermica tossica, pemfigo. E` stato riportato un complesso sintomatolo-gico che puo` includere febbre, sierosite, vasculite, mialgia/miosite, artralgia/artrite, positivita` per gli anticorpi antinucleo, VES elevata, eosinofilia e leucocitosi. Possono verificarsi rash, fo-tosensibilita` o altre manifestazioni dermatologiche: P
ARAMETRI DI LABORATORIO.
EMATOLOGIA:
Ra-ramente l`uso di quinapril e` stato associato alla comparsa di agranulocitosi e neutropenia, ma
la relazione causale tra tali eventi e la somministrazione del farmaco non e` chiara. I PERPOTASSIEMIA vedere Precauzioni d`uso.
CREATININA E AZOTEMIA:
Nelle sperimentazioni cliniche con qui-napril, aumenti maggiori di 1,25 volte nei valori di creatininemia e di azotemia rispetto ai valori
massimi della norma sono stati osservati nel 2% dei pazienti trattati con quinapril in monotera-pia. Non sono attese variazioni in tale incidenza dopo somministrazione di Acequin Endovena. Le alterazioni di tali parametri sono comunque piu` probabili nei pazienti in concomitante terapiadiuretica, e comunque spesso scompaiono senza modificazioni della terapia.
PRECAUZIONI D`IMPIEGO:
IPOTENSIONE. Una ipotensione sintomatica e` stata raramente riscontratain pazienti con ipertensione non complicata trattati con Acequin Endovena, anche se rappresenta una possibile conseguenza di una terapia con un ACE inibitore in pazienti sale/volume de-pleti quali quelli in trattamento con diuretici, oppure sottoposti a restrizioni dell`introito dietetico
di sodio, o nei pazienti dializzati. In caso di ipotensione sintomatica, il paziente dovrebbe essereposto in posizione supina, e, se richiesto, infuso con soluzione fisiologica. La comparsa di ipotensione a carattere transitorio non rappresenta una controindicazione alla continuazione deltrattamento; tuttavia, una riduzione delle dosi di Acequin Endovena e degli eventuali farmaci diuretici concomitantemente assunti, dovrebbe essere considerata in questi casi. INSUFFICIENZA RENALE. In soggetti predisposti l`inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone, puo`portare a modificazioni della funzione renale. In pazienti con grave insufficienza cardiaca con
funzione renale fortemente connessa con l`attivita` del sistema renina-angiotensina-aldosterone,il trattamento con un ACE inibitore puo` associarsi ad oliguria e/o progressiva uremia e, raramente, ad insufficienza renale acuta e/o morte. Negli studi clinici effettuati somministrando unACE inibitore a pazienti con ipertensione e stenosi renale unilaterale o bilaterale, sono stati rilevati aumenti dei livelli sierici di urea e creatinina, risultati tuttavia quasi sempre reversibili conl`interruzione del trattamento con ACE inibitore e/o dell`eventuale terapia diuretica associata. Comunque, in questi pazienti la somministrazione di un ACE inibitore deve essere accompagnatada un attento monitoraggio della funzione renale. Alcuni pazienti senza una evidente patologia nefrovascolare hanno sviluppato aumenti dell`azotemia, e della creatininemia, generalmente lie-vi e transitori, generalmente dopo somministrazione combinata di un ACE inibitore e di un diuretico. Questo e` tuttavia piu` probabile in pazienti con una nefropatia preesistente e quindi inquesti casi si richiede l`interruzione della terapia con ACE inibitore o di quella con diuretico. In linea generale comunque, la valutazione del paziente iperteso dovrebbe sempre includere accertamenti sulla funzione renale. PAZIENTI EMODIALIZZATI. Esistono evidenze cliniche della possi-bilita` di sviluppo di reazioni di tipo anafilattoide in pazienti emodializzati per i quali vengono
utilizzate membrane ad alto flusso (ad esempio quelle a base di poliacrilonitrile), in occasionedella contemporanea somministrazione di un ACE inbitore. Tale associazione deve essere di conseguenza evitata, utilizzando un diverso farmaco antiipertensivo o differenti metodiche diemodialisi. A
NGIOEDEMA. Angioedema e` stato segnalato dopo assunzione di farmaci ACE inbito-ri. Tra i pazienti trattati con quinapril per os, l`incidenza di angioedema e` risultata dello 0,1%. Nei
casi di angioedema accompagnati da stridore laringeo o edema della faccia, della lingua o dellaglottide, il trattamento deve essere interrotto immediatamente; il paziente deve essere inoltre trattato adeguatamente secondo i criteri di urgenza imposti dalla condizione clinica, e sottopo-sto ad osservazione sino alla scomparsa del gonfiore. I casi nei quali l`edema e` confinato alla faccia ed alle labbra, generalmente tendono alla risoluzione spontanea senza necessita` di trat-tamento; tuttavia, la somministrazione di antistaminici puo` essere utile alla risoluzione dei sintomi. Viceversa, i casi di angioedema con coinvolgimento laringeo sono potenzialmente fatali.La presenza di un interessamento della lingua, della glottide o della laringe si puo` associare ad una ostruzione delle vie aeree e richiede un appropriato intervento in urgenza, che comprendela somministrazione di amine simpaticomimetiche (es.: somministrazione sottocutanea di 0,3- 0, 5 ml di una soluzione di adrenalina
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1000). TOSSE. La tosse e` un evento associato all`usodi ACE inibitori. Tipicamente, la tosse e` di tipo non-produttivo e persistente e si risolve con l`interruzione del trattamento. Tuttavia la correlazione di una tosse con la terapia con ACE inibitoredovrebbe essere valutata nell`ambito della diagnosi differenziale di questo sintomo. I
NSUFFICIENZA EPATICA. La farmacocinetica del quinaprilato e` alterata nei pazienti con insufficienza epaticasecondaria a cirrosi alcolica. I
PERPOTASSIEMIA E DIURETICI RISPARMIATORI DI POTASSIO. Cosi` comegli altri farmaci ACE inibitori, Acequin Endovena puo` causare un aumento della potassiemia.
Nelle sperimentazioni cliniche l`iperpotassiemia (livelli sierici >=5,8 mEq/l), e` stata riscontratanel 2% dei pazienti trattati con quinapril per os. Nella maggior parte dei casi l`elevazione dei livelli sierici di potassio e` risultata isolata e si e` risolta spontanemamente nonostante la continuazio-ne della terapia. Meno dello 0,1% dei pazienti ha richiesto l`interruzione della terapia a causa della comparsa di iperpotassiemia. Fattori predisponenti allo sviluppo della iperpotassiemiasono la presenza di insufficienza renale, il diabete mellito e l`uso contempoaneo di diuretici risparmiatori di potassio o di integratori di potassio, che dovrebero essere quindi usati con cau-tela solo se strettamente necessari, in occasione dell`uso di Acequin Endovena. C
HIRURGIA /A NESTESIA. L`uso di farmaci ACE inibitori deve essere praticato con prudenza nei pazienti sotto-posti ad interventi chirurgici ed anestesia, in quanto questi farmaci bloccano la formazione di
angiotensina II secondaria all`aumento compensatorio di renina. Cio` puo` provocare ipotensioneche puo` essere corretta tramite espansione della volemia. S
TENOSI AORTICA/CARDIOMIOPATIA IPERTROFICA Gli ACE inibitori devono essere usati con cautela in pazienti con ostacolato deflusso dalventricolo sinistro. N
EUTROPENIA/AGRANULOCITOSI. Gli ACE inibitori raramente possono associar-si alla comparsa di agranulocitosi e depressione midollare, ma la frequenza di questi eventi tende ad essere superiore in presenza di insufficienza renale, specie se associata a collagenopatiesistemiche con interessamento vascolare. In tali pazienti e` dunque opportuno considerare un controllo dell`emocromo anche dopo somministrazione di Acequin Endovena.
USO IN GRAVIDANZA:
L`uso e` controindicato in gravidanza. I farmaci ACE inibitori possono esserecausa di morbilita` e mortalita` fetale quando somministrati in corso di gravidanza. In caso di diagnosi di gravidanza in una donna in trattamento con un ACE inibitore, tale trattamento deve es-sere interrotto appena possibile. L`assunzione di ACE inibitori nel corso del secondo e del terzo trimestre di gravidanza, e` stata associata alla comparsa di ipotensione, insufficienza renale,ipoplasia cranica, e morte a carico del nascituro. E` stato inoltre riscontrato oligoidramnios, presumibilmente in conseguenza di una ridotta funzione renale fetale, a sua volta associato a contratture degli arti, deformita` craniofacciali, ipoplasia polmonare, e ritardo della crescitaintrauterina. I suddetti effetti non sono stati riportati per l`assunzione di ACE inibitori nel primo
trimestre di gravidanza. Altri rischi potenziali per il feto od il neonato esposto ad ACE inibitoricomprendono un ritardo nella crescita intrauterina, prematurita`, e la permanenza della pervieta` del dotto di Botallo; e` stata inoltre riportata morte del feto. Non e` ancora chiaro se la comparsadi tali effetti sia correlata all`assunzione di un ACE inibitore o alla malattia materna sottostante. Non e` inoltre chiaro se una esposizione limitata al primo trimestre possa interferire con lo svi-luppo fetale. I neonati esposti ad un ACE inibitore nel corso della vita intrauterina, dovrebbero essere strettamente controllati in relazione alla possibile comparsa di ipotensione, oliguria eiperpotassiemia. In caso di comparsa di oliguria e` necessario provvedere al supporto della pressione arteriosa e della perfusione del renale. Allattamento: Gli ACE inibitori sono escreti nellatte materno anche se in quantita` limitata. Per questo e` controindicato in donne che allattano al seno.
INTERAZIONI:
PRODOTTI CHE INFLUENZANO LA POTASSIEMIA. Il quinapril puo` attenuare la perdita di po-tassio associata all`uso di farmaci diuretici tiazidici e puo` aumentare i livelli di potassiemia
quando utilizzato in monoterapia. Utilizzando Acequin Endovena subito dopo o contemporane-amente all`assunzione di farmaci risparmiatori di potassio, di supplementazione di potassio o di sostituti del sale ad alto tenore di potassio, e` necessario operare frequenti controlli sui livellidi potassiemia per la possibile loro elevazione. T
ERAPIA DIURETICA CONCOMITANTE. Non si racco-manda di iniziare una terapia ACE inibitrice di associazione utilizzando Acequin Endovena. E`
necessario utilizzare cautela quando una precedente terapia ACE inibitrice assunta oralmenteviene convertita in Acequin Endovena in un paziente in terapia diuretica concomitante, anche se negli studi clinici, l`uso di Acequin Endovena in pazienti sia ipertesi che con insufficienza car-diaca in terapia con diuretici sia tiazidici che dell`ansa non ha provocato risposte ipotensive inattese o eccessive. L ITIO. L`assunzione contemporanea di litio e di farmaci ACE inibitori puo`
provocare un aumento dei livelli plasmatici di litio con la conseguente comparsa di tossicita`.Tale associazione deve essere quindi utilizzata con prudenza e devono essere eseguiti frequenti controlli sui livelli di litio nel siero. Nei casi nei quali la terapia comprenda anche un diuretico, ilrischio di tossicita` da litio risulta ulteriormente aumentato. A
NESTETICI, NARCOTICI, ANTIPSICOTICI.L`effetto ipotensivo puo` essere esaltato. A LLOPURINOLO, CITOSTATICI, IMMUNOAGGRESSIVI, CORTICOSTEROIDI SISTEMICI E PROCAINAMIDE. Possono aumentare il rischio di leucopenia. ANTIINFIAMMATORI NON STEROIDEI. Possono ridurre l`effetto antiipertensivo e esercitare un effetto additivo sull`au-mento del potassio sierico, specie in presenza di funzione renale compromessa. A
LTRI COMPOSTI. La somministrazione contemporanea di quinapril e propranololo, idroclorotiazide, digossinae warfarina non si associa a interazioni farmacocinetiche di rilevanza clinica. La somministrazione contemporanea di ACE inibitori e farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali o insulina)puo` causare un aumento dell`effetto ipoglicemizzante di questi ultimi, con maggiore rischio di ipoglicemia, soprattutto durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti confunzionalita` renale compromessa.
POSOLOGIA:
Per la conversione della terapia orale con quinapril (Acequin) nella terapia con Ace-quin Endovena in pazienti con ipertensione arteriosa dovrebbe essere utilizzata una dose giornaliera equivalente alla meta` della dose orale precedentemente assunta, suddivisa in duesomministrazioni. Le dosi di Acequin Endovena, raccomandate in pazienti con ipertensione arteriosa gia` in trattamento con un ACE inibitore per via orale, sono comprese tra 2.5 mg e 10mg, somministrate due volte al giorno. Nei pazienti con insufficienza cardiaca in trattamento con un ACE inibitore assunto oralmente, particolare attenzione dovrebbe essere prestata allarisposta pressoria, sebbene, nelle sperimentazioni cliniche condotte con la specialita`, dosi comprese tra 0.5 e 10 mg, somministrate singolarmente o ripetute per quattro volte al giorno(per una dose giornaliera compresa tra 2 e 40 mg), sono risultate ben tollerate da pazienti affetti da insufficienza cardiaca di gravita` moderata o severa. Di conseguenza, l`ambito posologicoraccomandato di Acequin Endovena in pazienti con insufficienza cardiaca e` compreso tra 1.25 mg e 5 mg somministrati quattro volte al giorno. Le particolari condizioni cliniche nelle quali sipone l`indicazione all`uso di Acequin Endovena (pazienti ospedalizzati impossibilitati a ricevere la terapia orale) richiede un aggiustamento individuale della dose di Acequin Endovena, sottostretto controllo sanitario. Si raccomanda di non usare Acequin Endovena in pazienti, sia con ipertensione che con insufficienza cardiaca, non in trattamento con un ACE inibitore assuntooralmente. Acequin Endovena deve essere somministrato in vena lentamente, in almento 60 secondi. Nei pazienti che ricevono un ACE inibitore diverso dal quinapril, la dose di Acequin En-dovena dovrebbe corrispondere a 2.5 - 5 o 10 mg (somministrati ogni 12 ore) in pazienti con ipertensione e a 1.25 - 2.5 o 5 mg (somministrati quattro volte al giorno) in pazienti con insuf-ficienza cardiaca, sulla base della dose di ACE inibitore precedentemente assunta (rispettivamente bassa, media ed alta). Negli studi clinici eseguiti con Acequin Endovena, la specialita` e`stata somministrata alla dose massima di 40 mg al giorno, per un periodo non superiore alle 72 ore in pazienti con ipertensione, ed alle 48 ore in pazienti con insufficienza cardiaca. In con-siderazione del fisiologico declino notturno dalla pressione arteriosa, talvolta conservato anche in pazienti con ipertensione arteriosa, puo` essere opportuno considerare la possibilita` di som-ministrare dosi serali e notturne ridotte di Acequin Endovena allo scopo di evitare indebiti fenomeni ipotensivi durante il sonno. Nei pazienti ipertesi in trattamento con un diuretico, la doseiniziale raccomandata e` di 1,25 mg somministrati ogni 12 ore. Acequin Endovena non e` stato studiato in pazienti con insufficienza renale. Acequin Endovena e` compatibile con le soluzioniglucosate, con la soluzione isotonica e le soluzioni saline del tipo "Eufosal", nonche` con i sistemi di infusione come Pfrimmer Intrafix Air G, R 71 plus, sistema di infusione Amefa G, i si-stemi di perfusione come il Braun tipo PE e con le comuni siringhe in plastica prodotte con polipropilene/polietilene. A pH inferiori a 7 il quinaprilato tende a cristallizzare.
SOVRADOSAGGIO:
Non sono disponibili informazioni sugli effetti del sovradosaggio di Acequin En-dovena nell`uomo. Nonostante quindi non siano disponibili informazioni specifiche sul trattamento del sovradosaggio, e` atteso che le manifestazioni cliniche piu` probabili siano daattribuire ad una ipotensione severa, che puo` essere trattata con l`infusione di soluzione fisiologica. L`emodialisi e la dialisi peritoneale non sono in grado di rimuovere significativamenteAcequin Endovena dal sangue.


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